Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha classificato le sottovarianti Omicron – precisamente la BA.4 e BA.5 – come mutazioni capaci di eludere la protezione immunitaria data da una precedente infezione o dai vaccini. Una notizia che preoccupa il professor Fabrizio Pregliasco, convinto dell’arrivo di una nuova ondata in autunno.

Pregliasco: “L’emergenza in Portogallo riguarderà anche altri Paesi”

Il Portogallo è lo Stato più colpito dalle sottovarianti Omicron: secondi dati dell’8 maggio, il 37% dei casi risultava positivo alla BA.5, destinata a diventare la variante dominante nel Paese entro la fine del mese. Un’emergenza che, come sottolinea Fabrizio Pregliasco, presto riguarderà anche altri Stati europei:

“Siamo in una fase di transizione tra la pandemia e endemia. L’endemia non significa essere al sicuro, ma vuol dire presenza costante del virus, con andamenti ciclici facilitati da situazioni sociali o dall’andamento meteorologico. Le varianti 4 e 5 – al momento – in Italia non sono dominanti. Ma è già possibile immaginare una quota di contagi che non andremo mai a contare, perché in questo momento molte persone non si fanno neanche notificare. Il dato attuale è sottostimato e già vede sacrificati almeno 2, 2 volte e mezzo i valori reali di infezione. Presto l’emergenza toccherà anche altri Paesi: molto poi dipenderà da due aspetti verificabili sul campo, cioè la libertà di comportamento ormai diffusa e le condizioni ambientali estive” 

C’è dunque il rischio che la nuova ondata si presenti anche prima dell’autunno, come spiega il professore:

“Se le condizioni climatiche non dovessero assisterci, rischiamo una nuova ondata prima del previsto. Queste ultime potrebbero mitigare la situazione permettendoci una stagione calda relativamente tranquilla, ma a settembre saremmo comunque nei guai” 

Prudenza e richiami vaccinali: come contrastare la nuova ondata

Per contenere la nuova ondata di sottovarianti Omicron, Pregliasco sottolinea che bisogna essere prudenti e spinge per i richiami del vaccino per proteggere la popolazione:

“Con queste nuove varianti in Italia rischiamo 200 contagi al giorno, questo significherebbe rincorrere di nuovo il virus. In questo momento è difficile tornare ad adottare misure protettive più stringenti: la percezione generale della cittadinanza va verso il senso di libertà da regole e limiti. Si è costretti per molti versi a fare regolazioni che tengano conto della situazione, come sempre una mediazione tra bisogno sanitario, sociale ed economico. Per mantenere questa possibile convivenza con il virus, sarà importante andare avanti con richiami vaccinali e con prodotti magari ambivalenti, in grado di proteggere dall’originale virus di Wuhan più Omicron”

 

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