Si conclude oggi la riunione del G7 tra i ministri degli Esteri. Al termine delle consultazioni è stato rilasciato un comunicato congiunto, prima dei colloqui con i rappresentanti Nato. La dichiarazione più forte riguarda il possibile nuovo assetto geopolitico dell’Europa una volta terminata la guerra.
“Il G7 non riconoscerà mai le frontiere che la Russia tenta di modificare con la forza“.
Inoltre la delegazione chiede alla Cina di non interferire nelle sanzioni alla Russia, provvedimenti che mirano a far vacillare l’economia di Mosca nei suoi settori chiave. Spazio infine alla disinformazione sulla scarsità di grano, con il Cremlino che scarica la responsabilità interamente su Bruxelles.
Lo strumento per aumentare la pressione sulla Russia consiste nel vietare o eliminare gradualmente l’acquisto di petrolio russo. Siamo al rush finale, l’accordo tra i Paesi membri dovrebbe essere ufficializzato la prossima settimana.
Einige Ergebnisse von Tag 2 des @G7-Treffens: 1/ Erklärung zur Stärkung vorausschauender humanitärer Hilfe, mit der wir schon handeln können, bevor Katastrophen eintreten, Krisen eskalieren, bevor Menschen sterben oder ihre Lebensgrundlagen verlieren. https://t.co/OrP27DEZcn
— Auswärtiges Amt (@AuswaertigesAmt) May 14, 2022
G7, Baerbock: “Cerchiamo alternative per il trasporto di grano”
Avendo la presidenza di turno, ecco l’intervento del ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock:
“La Russia ha intenzionalmente scatenato una guerra del grano, le consegne non sono possibili e i prezzi stanno salendo. Il rischio di carestie è concreto, non sono danni collaterali, è un strategia intenzionale. Vogliono farci pagare le sanzioni economiche date a Mosca. La Russia sta creando le basi per nuove crisi così che la cooperazione internazionale può essere ridotta“.
“Putin avrebbe potuto fermare la guerra ma non ci ha dato alcuna speranza a riguardo. Sul tema del grano stiamo confrontando le alternativo, per esempio il passaggio attraverso la Romania. I Porti del Baltico sono un’opzione ma bisogna raggiungerli. Non ci sarà una vera soluzione finché tuonano le bombe. Ogni settimana conta“
Infine un chiarimento sulla posizione di Stoccolma e Helsinki:
“Voglio essere chiara, la Nato non ha messo pressione su Svezia e Finlandia, sono loro che hanno chiesto nell’Alleanza e noi sosteniamo il loro ingresso“.