Si è tenuta ieri l’udienza preliminare nel processo a Vadim Shishimarin, il militare russo di 21 anni accusato di crimini di guerra. È il primo imputato a comparire davanti al tribunale (quattro in totale), per lui il procuratore generale di Kiev chiederà l’ergastolo. Inizia dunque ufficialmente la caccia ai responsabili delle atrocità compiute sul territorio ucraino.
Vestito come un comune ragazzo della sua età, e apparso visibilmente in soggezione nei filmati che circolano in rete, Shishimarin non ha rotto il silenzio, circondato dalle guardie penitenziarie. L’udienza è aggiornata alla prossima settimana.
Captured Russian soldier, 21-year-old Vadim Shishimarin, was charged with the murder of a 62-year-old civilian in the first war crimes trial held by a Ukrainian court arising from Russia’s invasion https://t.co/4aijRJp6hk pic.twitter.com/S2kPpQmX2P
— Reuters (@Reuters) May 13, 2022
Non si conoscono le prove a carico di Vadim Shishimarin
Vadim Shishimarin è accusato di aver ucciso un civile nella regione di Sumy lo scorso 28 febbraio. Una vera e propria esecuzione a sangue freddo nei confronti di un 62enne in bicicletta che aveva riconosciuto i simboli militari russi, mentre il suo commando era in fuga.
Da quel momento in poi la ricostruzione è molto nebulosa. Diversi quotidiani internazionali hanno cercato di capire come sia avvenuta la cattura e quali prove siano in possesso dell’accusa. A tal proposito le principali istituzioni mondiali hanno lanciato l’appello affinché vengano raccolte testimonianze, immagini, insomma tutto ciò che serve che fare chiarezza fino in fondo.
In questa direzione viaggia la richiesta di quattro deputati democratici americani agli amministratori di YouTube, TikTok, Twitter e Meta, parte delle big tech statunitensi.
“Scriviamo per incoraggiare Meta a prendere iniziative per preservare e archiviare contenuti condivisi sulla sua piattaforma. Contenuti che potrebbero essere usati dal governo americano e dalle organizzazioni internazionali che indagano sui crimini di guerra della Russia in Ucraina“.
Sui crimini di guerra anche l’Onu ha aperto un fascicolo
Intanto il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato a larga maggioranza l’apertura di un’indagine sulle atrocità attribuite alle truppe russe in Ucraina. La vicepremier di Kiev Emine Zhaparova, ha parlato di “atroci violazioni sul continente europeo da decenni a questa parte” prima della votazione ufficiale.
Insomma la mobilitazione generale è ufficialmente partita.