Come anticipato ieri, per la prima volta dall’inizio del conflitto si è tenuto un colloquio telefonico tra Usa e Russia. Nello specifico il contatto ha riguardato i rispettivi capi della Difesa, Lloyd Austine Sergey Shoigu. Si rompe così un silenzio lungo 80 giorni, anche se il fatto in sé e per sé è puramente simbolico: non si registrano infatti passi avanti, come sostiene il portavoce John Kirby.
La telefonata, durata circa un’ora, rappresenta tuttavia un asset strategico verso il percorso diplomatico chiesto soprattutto dall’Ue e da Draghi in particolare. L’iniziativa è di stampo americano e prende corpo nella persona di Lloyd Austin, da sempre molto duro verso le posizioni di Mosca. Sul tavolo la richiesta di un cessate il fuoco, prontamente respinta. Lo stesso Austin, afferma il Pentagono, aveva cercato di mettersi in comunicazione già a fine marzo, senza però trovare interlocutori all’altro filo.
I spoke with Russian Minister of Defense Sergey Shoygu today for the first time since February 18th. I urged an immediate ceasefire in Ukraine and I emphasized the importance of maintaining lines of communication.
— Secretary of Defense Lloyd J. Austin III (@SecDef) May 13, 2022
Intanto Mosca blocca le forniture di elettricità verso la Finlandia
Ci sono diverse prospettive da cui analizzare la telefonata tra Usa e Russia. Il canale di comunicazione istituzionale, creato lo scorso marzo, serve a prevenire malintesi ed equivoci che porterebbero a un’escalation. Inoltre arriva al termine di una giornata cruciale sul fronte delle alleanze, con la richiesta della Finlandia di aderire alla Nato.
A tal proposito è ufficiale lo stop alle forniture elettriche russe verso Helsinki. La motivazione ufficiale riguarda pagamenti arretrati non prontamente saldati, ma le tempistiche sono alquanto sospette. Inoltre nella mattinata di venerdì la Tass, agenzia governativa di Mosca, aveva categoricamente escluso questo scenario, venendo però smentita. Un problema comunque mitigabile dalla Finlandia, il cui fabbisogno energetico dalla Russia ammonta al 10%.
La Fingrid, società di rete finlandese, ha comunque risposto prontamente al taglio di energia non rilevando alcuna preoccupazione in merito:
“Non vi è alcuna minaccia per l’adeguatezza dell’energia elettrica in Finlandia. Le importazioni mancanti possono essere rimpiazzate sul mercato importando più elettricità dalla Svezia e in parte anche attraverso una maggiore produzione domestica”.
Svezia e Finlandia nella Nato, Mosca: “Ci saranno reazioni politiche”
Nel frattempo, sono arrivate le parole del vice ministro degli esteri Alexander Grushko, il quale ha commentato l’intenzione di Finlandia e Svezia di entrare nella Nato:
“La Russia non ha intenzioni ostili in relazione alla Finlandia e alla Svezia. Tale mossa non rimarrà senza una reazione politica. In ogni caso, è presto per parlare di dispiegamento delle forze nucleari russe nella regione baltica in caso Finlandia e Svezia dovessero entrare nella Nato”