È un Gianmarco Tamberi critico contro se stesso quello che commenta la prestazione deludente alla Diamond League. L’italiano ha chiuso il suo debutto a Doha al settimo posto, stesso risultato del connazionale Tortu, in una gara contraddistinta dal forte vento.

Per l’italiano alla fine è arrivato un 2.24 che non può lasciarlo soddisfatto anche se le condizioni metereologiche hanno rappresentato un ulteriore scoglio. La brezza che soffiava forte a Doha si vedeva ad occhio nudo anche dallo sventolare delle divise degli atleti, mentre la pedana è stata addirittura spostata dal luogo previsto inizialmente.

Infine, un ritardo sulla tabella di marcia che può aver influenzato Tamberi. Alibi a parte, è proprio Gimbo a non voler scuse anche se tra otto giorno a Birmingham avrà una nuova occasione. La gara è invece stata vinta da Sanghyeok Woo davanti Mutaz Essa Barshim, il qatariota con cui Tamberi aveva diviso l’oro ai Giochi.

Le parole di Tamberi dopo il settimo posto alla Diamond League

Come anticipato, è stato Tamberi stesso a mostrarsi critico contro se stesso dopo la prestazione deludente alla tappa della Diamond League. Nella lunga analisi concessa dopo la gara, Gimbo ha detto:

Dare la colpa al vento sarebbe la classica scusa che non ti fa imparare il vento, ci sono evidenti problemi tecnici. In allenamento ci sono alti e bassi dovuti a inconsapevolezze tecniche, ma non è chiaramente il vento il problema. Abbiamo iniziato le gare consci che non devo essere al top della forma ora, non mi aspettavo una prestazione del genere: da cancellare e mettere da parte, bisogna capire cosa non è andato per non sbagliare a Birmingham. Io faccio salto in alto e oggi non ho fatto salto in alto. Non inficia comunque il mio percorso verso ai Mondiali, sono cose che stimolano: prendere gli schiaffi fa bene, anche l’anno scorso ho fatto gare a 2.20″