Inizio balbettante per Filippo Tortu che alla prima tappa della Diamond League ha chiuso al settimo posto nonostante il vento a favore. Un risultato ancora più amaro se consideriamo che l’azzurro ha corso i 200m che come lui stesso aveva dichiarato, rappresentano l’obiettivo primario in vista del futuro.

A discapito di Tortu c’è da dire che sebbene avesse il vento a favore di 2,1 m/s sul rettilineo, ha corso su una pessima prima corsia. In generale, c’è da dire che a Doha per tutto l’arco della gara ha soffiato una bufera che ha messo in difficoltà tutti gli atleti in gara.

Alla fine, il tempo di Filippo ha segnato 20.41 che gli è valso il settimo posto, troppo lontano dallo statunitense Noah Lyles (19.72) che ha chiuso davanti al connazionale Fred Kerley (19.75) e a Jereem Richards (20.15).

Nonostante Tortu abbia indicato di voler correre i 200m da qui in avanti, il brianzolo avrà una nuova occasione sui 100m nel prossimo Meeting di Trieste.

Le parole di Tortu dopo il settimo posto alle Diamond League

Nonostante il risultato “deludente” alla prima tappa delle Diamond League, Tortu ha dimostrato grande lucidità nell’analisi della sua gara. In particolare, l’azzurro ha sottolineato l’importanza di misurarsi a certi livelli e la consapevolezza delle difficoltà odierne anche in virtù del tempo e della corsia:

Ho visto Lyles troppo da dietro, avrei voluto vederlo più vicino. Penso che la gara non sia tutto sommato andata male. Oggi non è andata malissimo, sapevo che avrei avuto una corsia svantaggiosa, ma ho preferito venire a gareggiare contro atleti di livello mondiale, avevo il personale peggiore e mi aspettavo una gara simile. Ho fatto fatica a correre nella prima parte e poi ne avevo poca nel finale, ma per iniziare non è male. Sui 200 stiamo lavorando bene e avrò l’occasione per dimostrarlo durante l’anno”