Dal 12 al 14 maggio 2022 si svolge in Germania, a Weissenhaus, il tradizionale meeting del G7 tra i Ministri degli Esteri. Alle riunioni in programma sono inoltre stati invitati i delegati di Ucraina e Moldavia, Dmytro Kuleba e Nicu Popescu.
Al G7 partecipano i rappresentanti di Regno Unito, Canada, Germania, Italia, Francia, Giappone e Usa, oltre ad alcuni esponenti dell’Ue. Il meeting si tiene a pochi giorni di distanza da quello tra i capi di Stato e si concluderà con un vertice Nato sulla possibile annessione di Svezia e Finlandia.
Baerbock (Germania): “Export grano bloccato a Odessa”
Ad aprire ufficialmente la riunione nella giornata di ieri la padrona di casa, Annalena Baerbock, che detiene la presidenza per l’occasione.
“Mai, dalla fine della Guerra Fredda, noi partner del G7 siamo stati messi in discussione in modo tanto profondo. Mai prima d’ora siamo stati tanto uniti“.
In cima all’ordine del giorno c’è la guerra in Ucraina, dopo le promesse dei leader del G7 dello scorso fine settimana in merito al progressivo isolamento della Russia. Oltre al petrolio e al gas c’è sul tavolo il dossier relativo all’esportazione di grano, per affrontare il tema della sicurezza alimentare globale.
“Ci sono 25 milioni di tonnellate di grano attualmente bloccate nel porto ucraino di Odessa, il che significa cibo per milioni di persone al mondo di cui c’è urgente bisogno, soprattutto nei Paesi africani e del Medio Oriente“.
Foreign Secretary @TrussLiz has arrived in Germany for the @G7 Foreign Ministers’ meeting.
? “G7 unity has been vital during this crisis, to protect freedom and democracy, and we’ll continue to work together to do just that.” pic.twitter.com/b5y4KBvIaw
— Foreign, Commonwealth & Development Office (@FCDOGovUK) May 13, 2022
G7, parla Elizabeth Truss (Gb): “Putin umiliato davanti a tutto il mondo”
L’intervento più significato nel primo scorcio di G7 tra ministri degli Esteri è stato pronunciato da Elizabeth Truss, che rappresenta il Regno Unito. Una dura condanna verso Putin e il Cremlino da parte di uno dei Paesi europei che più sta sostenendo la resistenza ucraina:
“Dobbiamo mantenere la pressione sulla Russia e continuare a fornire armi all’Ucraina. Vladimir Putin si sta umiliando sulla scena mondiale e pertanto dobbiamo insistere nel sostegno a Kiev. Servono nuove sanzioni, almeno finché le forze militari russe non abbandoneranno l’Ucraina“.
“Dobbiamo assicurarci che Putin subisca una sconfitta in Ucraina che gli neghi qualsiasi beneficio e alla fine limiti un’ulteriore aggressione. Per ora la migliore sicurezza a lungo termine per l’Ucraina dipenderà dalla sua capacità di difendersi. Ciò significa fornire all’Ucraina un percorso chiaro verso l’equipaggiamento standard della Nato”.
Borrell (Ue): “Altri 500 milioni di aiuti all’Ucraina”
In rappresentanza dell’Unione Europea c’è anche Josep Borrell, il capo della politica estera. Il diplomatico catalano comunica l’aumento degli aiuti all’Ucraina tramite un nuovo fondo di 500 milioni di euro:
“La guerra continua, forniremo all’Ucraina le armi di cui ha bisogno: armi, carri armati, munizioni. L’Unione europea è pronta a garantire una nuova liquidità di 500 milioni di euro che porterà il sostegno militare totale a 2 miliardi“.