È in arrivo il primo processo per crimini di guerra delle autorità ucraine, nei confronti di un soldato russo di 21 anni poi catturato dall’esercito. La conferma giunge dal procuratore generale Iryna Venediktova, da settimane impegnata nella raccolta di informazioni per costruire un processo ai danni delle forze armate russe.
Secondo le fonti governative di Kiev sono 10.700 i crimini commessi dagli esponenti dell’esercito di Mosca dall’inizio dell’invasione. Al momento sarebbero quattro in totale i militari che dovranno comparire in aula per contestare le prove a loro carico. Un punto di svolta importante nella corsa alla giustizia.
“Ukraine’s prosecutor general announced that a 21-year-old Russian soldier in custody will be the first to stand trial for an alleged war crime during Russia’s invasion”. https://t.co/MqAV49iV5L
— Iryna Venediktova (@VenediktovaIV) May 11, 2022
Nel processo per crimini di guerra pene fino all’ergastolo
In ordine cronologico, il primo processo per crimini di guerra sarà a carico di giovane sergente 21enne, membro della Tank Division. L’accusa è di omicidio a sangue freddo nei confronti di un civile in bicicletta, fatto avvenuto nei primissimi giorni nel Donbass. La ricostruzione precisa anche le modalità con cui il ragazzo è stato catturato insieme ad altri suoi compagni. In breve, per fuggire dal villaggio su cui operava l’esercito ucraino, avrebbe rubato un’auto e si sarebbe dato alla fuga nella regione di Sumy.
Proprio in quell’area viene contestato il fatto, poiché l’uomo, un 62enne, avrebbe riconosciuto i simboli del comando russo. Pertanto il giovane ha eseguito l’ordine di sparargli per evitare che diffondesse l’informazione circa la loro presenza. Un portavoce del pm ha raccontato che il 21enne rischia una condanna all’ergastolo per omicidio premeditato.
Per uno di loro il procuratore intende agire in contumacia
Successivamente, altri tre militari russi affronteranno lo stesso iter. Due di loro sono accusati di aver bombardato un villaggio nel distretto di Kharkiv con un lanciarazzi multiplo, l’ultimo invece avrebbe devastato una casa uccidendo un uomo e violentando la moglie.
“Ora non sappiamo dove sia, forse sta ancora combattendo, forse è a riposto, forse è morto. Non lo sappiamo, ma vogliamo perseguirlo in contumacia. Vogliamo dimostrare a questi criminali che li troveremo. E impediremo la morte di altre persone in altri territori“.