Il presidente dell’Ucraina Volodomyr Zelensky ha rilasciato un’intervista a Porta a Porta che andrà in onda questa sera su RaiUno. Il presidente ucraino ha parlato della situazione della Crimea e dei principi e valori che l’Ucraina non è disposta a perdere. Queste sono alcune anticipazioni del contenuto dell’intervista, riguardanti ovviamente la guerra in atto in Ucraina, dove Zelensky è più convinto che mai a non voler essere succube di nessun ultimatum.
Zelensky sulla Crimea
Nell’intervista Zelensky ha dichiarato che non è disposto a riconoscere la Crimea come territorio russo. Il presidente Ucraino dice: “Non ho mai parlato di riconoscere l’indipendenza della Crimea, non la riconosceremo mai come parte della Federazione russa“. Zelensky ha poi aggiunto: “Anche prima della guerra la Crimea aveva autonomia, ma è sempre stato territorio ucraino. Noi abbiamo detto che siamo pronti a parlare con la Russia. Ora non possiamo deliberare una decisione sulla Crimea perché c’è la guerra, la lasciamo da parte se ostacola l’incontro e credo che questa proposta sia stata giusta“.
Zelensky sulle trattative tra Mosca e Kiev: no a ultimatum
In merito alle trattative tra i due paesi Zelensky dichiara: “Per quel che riguarda le trattative con la Russia, la questione si complica ogni giorno perché ogni giorno i russi occupano villaggi, perché molte persone hanno lasciato le loro case, sono state uccise dai russi e vedo tracce di torture e uccisioni. Questo complica molto la possibilità di condurre trattative, vogliamo che capiate che la nostra società è molto pacifica, da otto anni volevamo fare una trattativa. Io sono pronto a parlare con Putin, ma senza ultimatum“. Il presidente Ucraino ha fatto capire che non cederà i suoi territori per salvare la faccia a Putin. Con tutto ciò che è accaduto e sta accadendo non è giusto che questo avvenga.
Ecco le sue parole: “Noi non dobbiamo cercare una via d’uscita per la Russia. So che Putin voleva portare a casa qualche risultato ma non lo ha trovato. Proporre a noi di cedere qualcosa per salvare la faccia del presidente russo non è corretto da parte di alcuni leader, non siamo pronti a salvare la faccia a qualcuno pagando con i nostri territori, non penso sia una cosa giusta”.