Canone RAI 300 euro: come verrà ripartito e versato il denaro? La retta è realmente destinata ad aumentare o è soltanto un notizia da confermare? Ne abbiamo parlato col presidente Massimiliano Albanese di APICES, a Cosa Succede in Città.

Canone RAI 300: le famiglie spenderanno 2.300 euro in più all’anno

Canone RAI: la notizia ha catturato l’attenzione dei consumatori e degli addetti ai lavori. La retta annuale destinata al pagamento del canone RAI può lievitare. “Al momento è soltanto un’ipotesi, ma potrebbe concretizzarsi – ha spiegato il presidente Massimiliano Albanese, su Radio Cusano Campus, a Cosa Succede in Città – in una situazione di generale crisi economica, grave inflazione, perdita del potere di acquisto delle famiglie, dove ognuna è destinata a spendere 2.300 euro in più su base annua, l’aumento del canone andrebbe ad aggiungersi agli altri.”

Perché ci troviamo a correre il rischio di una spesa maggiorata?

“L’Italia continua ad essere un Paese di evasori. Ai tempi del governo Renzi, quando il canone veniva pagato in bolletta, diminuendo l’importo da 113 euro a 90 euro, veniva fatta una raccolta su base nazionale di 500 milioni di euro – ha fatto notare Albanese – l’aumento del costo è legato al disperato bisogno di denaro che lo Stato ha. La privatizzazione della RAI potrebbe essere una delle soluzioni. In altri Paesi dove il servizio pubblico esiste il canone è di quaranta euro, si pensi alla Spagna!”

Cosa possono fare i consumatori?

In uno scenario destinato a mutare i consumatori potrebbero seguire altri canali, e usare la rete, staccando definitivamente la cara vecchia tv, ma un’ipotesi futura al momento non realistica, secondo l’avvocato Massimiliano Albanese che ha sottolineato: “E’ impossibile dimostrare che il televisore posseduto non riceve la RAI, vedere la tv tramite internet avrebbe un senso, ma al momento è pura utopia.”