Virtus Bologna Europa Il Fossati-pensiero
Virtus Bologna Europa Il Fossati-pensiero
Parla un tecnico apprezzato in tutto il mondo. Chiamato alla corte di Scariolo come mental coach
Raramente si sentono i suoi pensieri. Perché è impegnato a girare il mondo. Poi, a un certo punto, lo chiama La Dotta. Già, Bologna, sponda Virtus. E lui, bresciano, un tempo osannato dai tifosi di Roma, come ricordava qualche tempo fa il nostro amico e collega telecronista Franco Lauro, con il coro: “Fossati Fossati sei il nostro Marzorati”. Un paragone importante, vista la qualità dello storico capitano canturino e già stimato ingegnere e Campione d’Europa nel 1983, in azzurro.
Le più grandi gioie da Istruttore FIBA e da Allenatore
Ma il meglio sarebbe venuto dopo. Ha girato paesi che noi comuni mortali possiamo solo scrutare sull’atlante o sul mappamondo. Ha spiegato sport e approccio all’agonismo, tecnica e tattica. E ancora variabili e questioni più contenute, nei cinque continenti. Gli vogliono bene dal Canada all’India, fino all’Africa. Perchè è in gamba ed è un signor comunicatore.
Dopo la vittoria della Virtus Bologna in EuroCup ha voluto pubblicare qualche pensiero sul suo profilo Facebook. Eccone l’estratto:
Da giocatore e da allenatore ho sempre sognato di vincere o di essere protagonista in un progetto vincente.
Per dirla tutta, lavorando per molti anni nel Basket femminile, qualche risultato in Italia e in giro per il mondo era arrivato. Ma la domanda che mi ossessionava era: “Cosa deve essere, vincere nelle manifestazioni cestistiche maschili?”
Stasera (ieri per chi legge, n.d.r.) mi sono trovato nel mezzo del successo della Virtus Segafredo Zanetti Bologna nell’Eurocup 2022. Una vittoria che permetterà al club, il prossimo anno, di partecipare all’Eurolega (la Coppa dei Campione d’Europa).
Un’altra perla di Coach Scariolo, il suo arrivo a Basket City
Sergio Scariolo in estate mi aveva chiesto se ero disponibile ad essere il mental coach della sua squadra.”E’ un esperimento che vogliamo fare”.
Questa sera ero lì, a festeggiare con 10.000 tifosi letteralmente impazziti, ma soprattutto guardare attorno ciò che stava succedendo, e che non avevo mai vissuto di persona.
Stritolato dagli abbracci che ci stavamo scambiando…quelli dei giocatori davvero delle tenaglie piene di gioia e di soddisfazione.
La sensazione e’ stata di avere lasciato andare via il sogno e cancellato la domanda che si era nascosta, o era latente, nella mia mente. Ho accettato che non avrei mai vinto nel Basket maschile da protagonista, ma come un piccolo ingranaggio di una grande….fuoriserie. Questo mi ha reso felice!!!!”.
Così ha parlato lui, che bravo e bravo, ma anche riservato e discreto. Un canestro segnato con parole di grande spessore. E Bologna La Dotta, ringrazia. Sentitamente.