Clattenburg: tempo effettivo
Parla l’ex arbitro inglese che nel 2018 rinunciò alla possibilità di andare a dirigere i Campionati del Mondo
La semifinale di ritorno vinta ai tempi supplementari dal Real Madrid sul Manchester City ha indotto più di un addetto ai lavori a compiere delle riflessioni. Tra i personaggi che hanno calcato i campi da gioco c’è l’arbitro anzi, l’ex fischietto, Mark Clattenburg.
Clattenburg: tempo effettivo. Parla uno discreto e riservato
Non è uno che si conceda molto, ai microfoni, al di là del ruolo di moviolisti che gli arbitri di qualche campionato fa vivono, per motivi professionali, o per restare nell’ambiente.
La sua intervista, al Daily Mail, è stata incentrata sulla questione del tempo effettivo di gioco. Perché di perdite i giocatori ne attuano inventando eccesivi escamotage.
Clattenburg ha detto: “Fermiamo il tempo. Sennò non portiamo le partite ai 60 minuti di gioco che lo spettatore è interessato a vedere”.
E lo sportivo britannico ha aggiunto: “Le perdite di tempo nel Calcio sono un grande problema. Basti aver visto la semifinale arbitrata da Orsato. Molti, si sono lamentati, dei soli tre minuti di recupero, alla fine”.
Clattenburg non ha pensato alla carriera: saltando i Mondiali!
Clattenburg si prese il lusso, alla vigilia dei Mondiali di Russia, eravamo nel 2018, di rinunciare nonostante fosse convocato, per la rassegna iridata. Lasciando l’Inghilterra senza un suo rappresentante, e questa cosa non succedeva dal 1938!
Il suo parere è sempre ritenuto autorevole, sia dalle televisioni inglesi che al di fuori dei confini del Regno Unito.
La soluzione? Tempo effettivo e gare da 60 minuti
Clattenburg ha anche dichiarato, al quotidiano inglese: “La soluzione è sotto gli occhi di tutti: il tempo effettivo. Giochiamo solo 60 minuti ma fermiamo il tempo ogni volta che il pallone non è in gioco”. In pratica come la Pallacanestro. “In questo modo ogni gara avrebbe la stessa durata e si eviterebbero tante controversie. E’ questo, il futuro del Calcio”.
Vuoi vedere che prima o poi qualcuno lo ascolterà?