“In Italia e in Europa le persone vogliono la pace”. Una delle prime frasi di Mario Draghi al presidente americano Joe Biden sulla guerra in Ucraina sembra segnare uno smarcamento sulla linea da tenere contro Vladimir Putin. “Siamo insieme nella condanna all’invasione dell’Ucraina e nel porre sanzioni contro la Russia – ha esordito il premier italiano nella sua visita alla Casa Bianca -. E nell’intento di aiutare l’Ucraina come ci sta chiedendo il presidente Zelensky. Ma voglio dirle che in Italia e in Europa adesso le persone vogliono porre fine a questo massacro, a questa violenza, a questa carneficina, e la gente si chiede cosa possiamo fare per portare la pace. Sicuramente dobbiamo utilizzare canali di comunicazione diretti e indiretti. Ma è abbastanza? Cosa altro possiamo fare? La gente vuole pensare alla possibilità di arrivare a un cessate il fuoco e all’inizio di negoziati credibili”. “Lei è un buon amico e grande alleato”, ha replicato Biden. davanti ai fotografi e ai giornalisti nello Studio Ovale. “Putin pensava di dividerci, ma ci siamo tutti uniti”, è l’analisi dell’ex vice di Barack Obama.
Ottimi i rapporti Draghi-Biden
Ma se i rapporti tra Mario Draghi e il capo dello stato americano Joe Biden sono ottimi, lo stesso non si può dire di quelli tra il presidente del consiglio e capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella. Già, perché chi li conosce bene spiega che dopo la “grande battaglia” per il Quirinale qualcosa tra i due si è “rotto”. Insomma, ora i rapporti sono di cordialità e nulla più mentre fino a pochi mesi fa i due si incontravano “un giorno sì e l’altro pure”, continua la medesima fonte. Certo, nulla che possa pregiudicare il corretto funzionamento degli istituzioni italiane però non c’è più quel feeling che c’è stato per anni tra i due (in tema di economia, ad esempio, Sergio Mattarella quando aveva bisogno chiamava sempre l’ex presidente BCE per un consiglio o un suggerimento).
Freddezza tra Draghi e Mattarella
Il motivo dietro a questa freddezza è uno è soltanto uno: Mario Draghi si aspettava un epilogo diverso della corsa al Colle. Gli era stato lasciato credere che una volta salvato il paese dall’emergenza covid e “impacchettato” il Pnrr la poltrona del Quirinale sarebbe stata sua (tanto più che secondo i ragionamenti che si facevano allora a palazzo Chigi se Mattarella avesse detto no alla richiesta di bis da parte dei partiti la strada per l’ex numero uno Bce verso il Colle sarebbe stata spianata).
Ma le cose come tutti sanno sono andate molto diversamente.