Il principale gestore del sistema di trasporto del gas di Kiev (Grid), ha comunicato lo stop ai flussi di gas in direzione Europa a partire dalla data odierna. Risulta infatti bloccato il punto di ingresso di Sokhranivka, ora sotto il controllo delle forze militari di Mosca. Si tratta del primo vero stop dall’inizio della guerra in Ucraina e la notizia spinge subito al rialzo i prezzi delle materie prime.
Stando ai dati registrati nei giorni precedenti, la perdita complessiva è di circa un terzo delle forniture totali. Il Paese più a rischio è l’Ungheria, la cui dipendenza da petrolio e gas russi è pressoché totale, chiedendo all’Ue compensazioni a fronte del sì all’embargo sul petrolio. Si cerca dunque di far transitare il gas dall’altro punto d’ingresso a Sudzha, per canalizzare i 32 milioni di metri cubi ora mancanti.
Ukraine’s grid operator for gas said it can’t receive gas at Sokhranivka because it can’t control it anymore & Gazprom refused to move shipments to Sudzha. It looks like gas flows through Ukraine are now effectively stopped.
(Map from Bloomberg) pic.twitter.com/xHijIMbDyG
— JohannesBorgen (@jeuasommenulle) May 11, 2022
Primo stop sul gas, Italia al momento tranquilla
A comunicare in prima battuta il primo stop al transito del gas verso l’Europa all’ingresso di Sokhranivka è stata Bloomberg, riportando questo comunicato:
“La fornitura di gas si fermerà alle 7 di mercoledì a causa delle azioni delle forze di occupazione russe. È ancora possibile reindirizzare il gas alla stazione di compressione di Sudzha permettendo ai contratti europei di essere rispettati.”
A poche ore dall’annuncio è arrivato puntuale il rilancio sul prezzo del gas. Sulla piazza principale di Amsterdam, la quotazione in chiusura si assesta a 98,80 euro/Mwh (+5,35%). Una notizia che ribalta il trend degli ultimi giorni, nei quali il prezzo unitario si stava avvicinando ai livelli pre-conflitto. Assai probabile che già in apertura di sessione si possa superare la soglia dei 100 euro/Mwh.
Per quanto concerne l’Italia, al momento non si registrano rallentamenti. È quanto si evince dai dati pubblicati sul sito di Snam. Il punto d’ingresso a Tarvisio registra un calo di portata, tuttavia è bilanciato da un maggior afflusso a Passo Gries. La domanda non è dunque a rischio di carenza. In generale Gazprom ha fatto capire che intende rispettare fino in fondo i contratti in essere.