Dopo aver conquistato la medaglia olimpica, Gianmarco Tamberi è pronto a regalare nuove emozioni ai prossimi Mondiali di atletica. Allo straordinario successo di Tokyo 2020 ha fatto seguito un periodo di “piacevoli distrazioni” come la partecipazione agli All Star Game di NBA.

Recentemente poi erano arrivati un bronzo ai mondiali indoor ed anche una proposta di matrimonio alla fidanzata Chiara. Una serie di eventi che non hanno distratto realmente il nostro Tamberi che in vista dei prossimi Mondiali di Eugene promette spettacolo. Nel mezzo, la tappa ai Golden Gala di Roma che Gianmarco non vuole sottovalutare:

“Sicuramente Roma è una bellissima tappa per preparare al meglio Eugene, ma non è paragonabile. Eugene è un chiodo fisso. Più sono importanti le gare, più riesco a imparare; più ho la pressione addosso e gli stimoli alti più in gara riesco a tirare fuori qualcosa di importante. Avere Roma prima di Eugene è fondamentale per me, non vedo l’ora di scendere in pedana a Roma, vedere l’Olimpico con tanta gente. Speriamo in una condizione tecnica discreta da poter fare buone misure già al Golden Gala, però è ovvio che in questo momento Eugene è il mio obiettivo più grande se non unico dell’anno

Mondiali di atletica: la carica di Gianmarco Tamberi

Che non si tratti di un mistero dunque è ormai risaputo, ma la voglia di Mondiali di Tamberi trova spiegazione nella sua mentalità da vincente. Proprio l’azzurro, facendo riferimento ai traguardi precedenti, ha voluto spiegare le motivazioni dietro un desidero tanto ardente:

“Prima era un lottare contro una frustrazione personale, contro qualcosa che mi era stato tolto e che volevo riprendermi, fino all’ultimo giorno è stata una sfida con me stesso, non mi rendevo conto di cosa significasse vincere un oro olimpico per il nostro Paese, il nostro sport, il nostro movimento. La vedevo come una sfida personale mia e basta. Mi sono reso conto negli ultimi mesi, vedendo le persone, quanto ci hanno ringraziato, quanta speranza è stata data in un momento di difficoltà e mi sono reso conto che non era solo una cosa personale. Bisogna rimettersi in gioco: l’ho fatto in inverno e mi ha dato di nuovo la motivazione di andare avanti e ritrovare lo spirito d’agonismo che mi ha sempre contraddistinto”