La parata del 9 maggio di Mosca non è stata così “fiera e grande” come gli anni precedenti. E “quello che ha detto Putin oggi non sa di vittoria”. Ne è convinta Iryna Guley, giornalista corrispondente dall’Ucraina per Cusano Italia TV.

Putin e il discorso alla parata del 9 maggio

Si attendeva con timore il discorso che avrebbe pronunciato Vladimir Putin durante la consueta parata del Giorno della Vittoria. Ma “Putin ha detto che non avevano scelta. Che hanno iniziato questa operazione speciale per prevenire un attacco della Nato fatto con le forze ucraine. Sempre propaganda” commenta Guley. “Sempre a tirare in ballo la storia che non esiste. A Putin piace raccontare la storia in un modo suo e privato. In modo parallelo rispetto a quello in cui vive tutto il mondo. Quindi nessuna mobilitazione come ci aspettavamo. Non ha detto niente sulla guerra, neanche la parola guerra“.

“Una cosa molto importante”, sottoliena Guley, “è che Putin aveva promesso anche di far vedere in cielo l’aereo che è chiamato ‘Giorno del giudizio’. Però oggi non lo abbiamo visto. Alla parata di Mosca non c’era la parte aerea. I media del posto hanno detto che la causa era il maltempo. Quindi nessun aereo, nessun ‘Giorno del Giudizio’. Il consigliere dell’ufficio del presidente ucraino, Oleksiy Arestovich ha detto che questa esibizione ci ha fatto vedere che Putin non si prepara a una guerra più vasta. Non ci sono le forze, ha detto Arestovich”.

Nuovo attacco russo su Odessa

Mentre a Mosca andava in scene la consueta parata militare del 9 maggio, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel era in Ucraina per incontrare il premier Denys Shmygal. Michel è stato costretto a ripararsi in un rifugio antiaereo a seguito di un allarme per un raid missilistico russo durante la sua visita a sorpresa a Odessa.

“Due razzi hanno colpito la città di Odessa” spiega Iryna Guley. “Hanno colpito anche la regione vicino casa mia. Vicino il villaggio dove sono nata io e dove sono stati i miei genitore la settimana scorsa c’erano le esplosioni oggi”.


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