Draghi superbonus, polemiche del M5S. Dura critica del partito dopo le controverse dichiarazioni del Premier in visita al Parlamento di Strasburgo in cui ha prima approvato e poi bocciato la riqualificazione degli immobili.
Draghi superbonus polemiche del M5S
“Il costo di efficientamento e i prezzi necessari per le ristrutturazioni sono più che triplicati, perché il superbonus 110% toglie l’incentivo a trattare sul prezzo.”
Queste sono le recenti dichiarazioni di Mario Draghi al Parlamento di Strasburgo che hanno provocato forti polemiche. Affermazioni in cui il Premier prima ha fatto approvare norme che semplificano e incentivano l’utilizzo del superbonus e ha poi bocciato la misura volta ad incentivare la riqualificazione degli immobili. Parole che hanno scatenato polemica e ira del Movimento 5 Stelle per una totale mancanza di coerenza rispetto alle precedenti manovre di pochi giorni prima.
Critiche anche da Confedilizia
Le critiche sono arrivate da più fronti e anche da Confedilizia, secondo cui il superbonus ha prima messo in estrema difficoltà o addirittura in crisi imprese, professionisti e proprietari che avevano cantieri aperti. Bloccato inoltre l’utilizzo di tutti gli altri incentivi per interventi sugli immobili, per i quali il meccanismo di cessione del credito e sconto in fattura consentiva un’applicazione anche da parte di cittadini a reddito medio-basso.
Continuano i rebus sull’accesso al superbonus
Sempre attuale anche il rebus per l’accesso all’incentivo del 110% per i proprietari delle villette. Questo nonostante il decreto lo scorso 2 maggio il Consiglio dei ministri, con il decreto Aiuti, ha allungato i tempi del superbonus dal 30 giugno al 30 settembre la data per raggiungere la soglia del 30% dei lavori realizzati con spese sostenute fino al 31 dicembre 2022. Rimangono non pochi ostacoli in cui la politica non sembra ancora aver trovato un’intesa.
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