Che fa la gioventù? La risposta a un interrogativo posto da un articolo di Tag24 dei giorni scorsi viene da riflessioni del passato.
La prima: “La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, si burla dell’autorità e non ha nessun rispetto per gli anziani. I bambini di oggi sono dei tiranni, non si alzano quando un vecchio entra in una stanza, rispondono male ai genitori, in una parola sono cattivi”. La frase è di Socrate, 470 a.C.
La seconda: “Non c’è più una speranza per l’avvenire del nostro paese, se la gioventù di oggi prenderà il potere domani, perché questa gioventù è insopportabile, senza ritegno, terribile”. Appartiene ad Esiodo, 720 a.C.
La terza: “Il nostro mondo ha raggiunto uno stadio critico. I nostri ragazzi non ascoltano più i loro genitori. La fine del mondo non può essere lontana”. Attribuita ad un Sacerdote dell’Antico Egitto 2000 anni prima di Cristo.
La quarta: “Questa gioventù è marcia nel profondo del cuore. I giovani sono maligni e pigri. Non saranno mai come la gioventù di una volta. Quelli di oggi non saranno capaci di mantenere la nostra Cultura”. Quest’ultimo giudizio è inciso su un vaso d’argilla dell’Antica Babilonia nel 3000 a.C.
Corsi e ricorsi della storia e della vita. Anche a proposito di gioventù.
Stefano Bisi