Letta e Conte, la “strana” coppia. Ormai tra i due è sceso il “grande freddo”. “Letta non sopporta più certe prese di distanze dal governo e non è l’unico; nel Pd c’è chi vorrebbe la rottura immediata con i 5Stelle” spiega una fonte dem di alto livello. Una cosa è sicura: il segretario dem ha dato ai suoi l'”ordine del silenzio” per tenere a bada le critiche al suo maggior alleato (almeno sulla carta) Giuseppe Conte.
Il Pd si “tappa la bocca”: nel partito è scattato l'”ordine del silenzio”
Già, perché la leadership dem sta faticando non poco per evitare che dal PD escano a rotta di collo comunicati e critiche indirizzate al capo dei 5stelle. Sono soprattutto due le accuse che arrivano dai dem: le divisioni in politica estera, deleterie per una alleanza che vorrebbe essere di governo, e la scelta dell’argomento per polemizzare: la guerra di Putin alla “civiltà occidentale”. Temi quanto mai cari al leader dem che ogni giorno si morde la lingua per non rispondere “per le rime” al leader pentastellato.
Insomma, nel partito è pieno di lamentele all’indirizzo di Giuseppe Conte ma al Nazareno continuano a predicare “pazienza e lavoro” nella convinzione che prima o poi i dissidi con i grillini si vadano a ricomporre e che comunque in questa fase paghi di più una linea netta e chiara rispetto alla postura “di lotta e di governo”.
Scende il gelo tra Letta e Conte e il Pd apre al proporzionale per avere “mani libere”
L’apertura al proporzionale da parte di Enrico Letta fa capire però che si ragiona anche su uno schema diverso rispetto a quello di qualche tempo fa, quello della sola alleanza con i 5 Stelle. Il proporzionale consentirebbe a tutti “mani libere”, a cominciare dal PD di Enrico Letta. Con buona pace di “Giuseppi”.