Il 9 maggio è una data significativa per l’Europa, anniversario della dichiarazione dell’integrazione continentale. 72 anni fa Robert Schuman, all’epoca ministro degli Esteri francese, aprì una stagione di condivisione delle risorse strategiche, avviando di fatto il superamento effettivo della guerra.
Mai come quest’anno la Conferenza sul futuro dell’Europa diventa cruciale, per sanare le fratture e procedere come un blocco compatto. Lo stesso Schuman parlò di “pace mondiale” nel suo discorso introduttivo, espressione di grande attualità dopo il conflitto in Ucraina. In molti si chiedono se dalla cerimonia di chiusura uscirà un’Europa progressista, orientata alle sfide del domani, oppure più protezionistica in ambito economico e militare.
With the Conference on the Future of Europe, Europeans have shown that they want to build a better future by living up to the most enduring promises of the past.
Promises of peace and prosperity, fairness and progress. #TheFutureIsYours #EuropeDay https://t.co/GwpbQgGrpo
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) May 9, 2022
Conferenza sul Futuro Ue, le parole di Metsola, Von Der Leyen, Macron
Alla Conferenza sul Futuro dell’Ue hanno partecipato le principali figure di spicco di Bruxelles: Roberta Metsola, presidente del Parlamento, e Ursula Von der Leyen, capo della Commissione. A chiudere la scaletta il neoeletto presidente francese Emmanuel Macron, che fa gli onori del Paese a cui è affidata la Presidenza. Assente Charles Michel, impegnato a Odessa.
Emmanuel Macron è l’ultimo a prendere parola sul palco di Strasburgo e come chi lo ha preceduto non mancano riferimenti alle frasi di Robert Schuman:
“La pace mondiale può essere garantita solo con sforzi creativi all’altezza dei pericoli che la minacciano. Di fronte a questa sfida la Francia non si tira indietro, anzi rilancia, per un’Europa più forte e sovrana. La cosa più preziosa che abbiamo è la democrazia e questo sforzo va applicato al processo di trasformazione, al confronto di idee e alle soluzioni. Continuiamo a sostenere l’Ucraina, il suo popolo e il suo presidente. Dobbiamo evitare l’escalation e lavorare anche sulla sicurezza alimentare del Paese. Non siamo in guerra con la Russia ma siamo per il ritorno della pace nel continente“.
Roberta Metsola aveva inaugurato il panel istituzionale alle 13.30 circa:
“La conferenza nasce perché c’è un divario tra le aspettative degli europei e questa Europa, il futuro è ancora da scrivere. Con l’atto di aggressione medievale di Putin all’Ucraina il mondo è cambiato. È cambiato anche il ruolo dell’Europa, non possiamo perdere tempo, serve una risposta. Il parlamento europeo lotterà per un’Europa più forte su libertà, democrazia e giustizia. Le nostre idee sono più grandi della geografia, non ci sono stati grandi e piccoli, forti e deboli. Dobbiamo usare il potere dell’Europa per cambiare le vite di queste popolazioni“.
Infine la presidente della Commissione Ue Von Der Leyen:
“I tentativi della Russia di ridisegnare le mappe e di riscrivere anche le parti più tragiche della nostra storia, ci hanno ricordato i pericoli di allentare la presa sul nostro passato e sul nostro futuro. In occasione della Giornata dell’Europa abbiamo discusso il sostegno dell’Ue al cammino europeo dell’Ucraina. La Commissione punta a esprimere il proprio parere a giugno. Essere immobili vuol dire cadere indietro. Con le 49 proposte e le 300 misure presentate avete messo insieme una visione di Europa che guarda a ciò che è significativo; sicurezza, medicine, energia, protezione sociale nelle trasformazioni. Ora è il momento di dare un esito a queste istanze, gli europei si aspettano che sia l’Unione a intervenire. Nei prossimi mesi definiremo cosa è necessario per darvi risposte“.