In diretta a “Che tempo che fa”, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha parlato della situazione in Ucraina. Il Ministro ha spiegato che l’invio di armi sul territorio ucraino continuerà, ma solo ed esclusivamente per la difesa del territorio e non per un attacco sul suolo russo.

Allo stesso modo Di Maio ha detto di non volere un’escalation di violenza, ma che l’Europa debba ricorrere alla diplomazia per tentare di porre fine alla guerra tra i due paesi. Detto questo, l’Unione Europea si muove parallelamente con le sanzioni, in pieno allineamento con il resto della comunità internazionale. Gli USA rimangono il partner principale con cui delineare queste scelte.

Le parole di Di Maio sull’invio di armi in Ucraina

“Quello che ha detto Giuseppe Conte sulla legittima difesa in Ucraina credo sia condivisibile. Dobbiamo supportare l’Ucraina e il suo esercito per la sua legittima difesa e allo stesso tempo l’Italia continuerà a lavorare per la pace. Ma non possiamo pensare di fornire armi per colpire il suolo russo”

“Questo significherebbe provocare un’escalation, mentre l’escalation deve essere diplomatica. Finché Putin non viene al tavolo, dobbiamo lavorare per portarcelo e allo stesso tempo dobbiamo aiutare gli ucraini, nell’ambito del principio internazionale di un popolo che si difende”

Armi in Ucraina, Di Maio: “Le sanzioni funzionano”

Il ministro degli esteri ha quindi chiosato in questa maniera:

“Qualsiasi cosa dirà, noi dobbiamo rispondere uniti e con fermezza con un’escalation diplomatica. Noi dobbiamo armarci di diplomazia per riuscire a risolvere questo conflitto. Le sanzioni sono uno degli strumenti diplomatici più incisivi che possono intervenire per riuscire a portare Putin al tavolo. A questo si aggiunge il sostegno al popolo ucraino, non soltanto militare.”

Nel frattempo la situazione tra Russia e Ucraina non sembra affievolirsi, con le truppe del Cremlino sempre in piena operatività all’interno della zona di Mariupol.