L’Unione Europa sta valutando la reintroduzione delle batterie rimovibili. Una scelta dettata dalla sostenibilità, per facilitarne la sostituzione e affinché possano essere sostituite dall’utente finale. Si tratta, quindi, di un ritorno al passato, con le classiche cover smontabili, caratteristica dei telefoni fino ai primi anni dieci del 2000.
I dettagli della proposta sulle batterie rimovibili
Alla base di questa proposta l’Unione Europea punta ad un maggiore ciclo vitale delle batterie stesse, ma essa verterà principalmente sulla loro possibilità di essere rimosse e sostituite. Si tratterebbe di una mossa essenziale, in quanto le batterie al litio si trovano nella stragrande maggioranza dei dispositivi elettronici che usiamo. Scelta che, inoltre, garantirebbe una maggiore vita del prodotto, prevenendo sprechi inutili. Proposta che, nel caso venisse trasformata in legge, porterebbe al divieto per le aziende di introdurre, all’interno dell’UE, con batteria integrata. Nella relazione del parlamento si richiede una disponibilità dei pezzi di ricambio per una durata minima di 10 anni dopo l’introduzione sul mercato, sia che si tratti di un telefono o che si tratti di un mezzo leggero.
Ma cosa sappiamo di questa proposta? E’ stata presentata lo scorso febbraio e dopo la votazione, con 74 voti a favore, 8 contrari e 5 astenuti, il testo è stato approvato in commissione al Parlamento. Un percorso appena iniziato, ma che, salvo colpi di scena, dovrebbe avere una deadline nel 2024. Da quel momento gli smartphone tornerebbero a vestire i panni dei vecchi cellulari di una volta. Ma quali sono le considerazioni che potrebbero venire alla luce da questa decisione? Sicuramente il tempo di vita di un dispositivo risulterà superiore alla media attuale ma, d’altro canto, l’innovazione tecnologica in ambito smartphone sarà fortemente frenata.