In Italia crescono le reinfezioni da Covid, un segnale che preoccupa gli esperti: tra questi c’è Fabrizio Pregliasco – direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano – che prevede in autunno una nuova ondata. Per contrastare il virus nel miglior modo possibile, il professore spinge affinché la popolazione faccia anche la quarta dose di vaccino.
Pregliasco: “Crescita reinfezioni Covid dimostra che pandemia non è finita”
Intervistato da La Stampa, il professore Fabrizio Pregliasco afferma che le reinfezioni da Covid sono il segno che la pandemia non è finita, con il rischio in autunno di essere travolti da una nuova ondata:
“La crescita delle reinfezioni può sembrare marginale in questa fase ma prova che la pandemia non è finita e che dopo l’estate potrebbe tornare preoccupante”
Omicron 4 e 5, vaccinati protetti «al 10% dalla reinfezione». Pregliasco: «In autunno rischio nuova ondata» https://t.co/JylAzKqc3b
— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) May 8, 2022
Il Covid, come prosegue il direttore del Galeazzi di Milano, è destinato a rimanere con noi ancora per tanto tempo. Per questo sarà necessaria la quarta dose prima per i soggetti a rischio e, poi, per il resto della popolazione:
“La forza del Covid è l’instabilità, dovuta a mutazioni anche minime, per cui la vaccinazione e la guarigione non sono garanzie di immunità. Per questo si candida a rimanere con noi a lungo, anche in maniera preoccupante se in molti dovessero risultare meno protetti: con questo quadro clinico la quarta dose è fondamentale per anziani e soggetti fragili, poi anche per il resto della popolazione”
Dalle mascherine al Green Pass: la posizione di Pregliasco
Se la quarta dose è uno strumento principale per contrastare il Covid e la sua possibile quarta ondata in autunno, Fabrizio Pregliasco si trova d’accordo con le nuove misure adottate dal governo, ma non vuole che si abbassi la guardia:
“Sono d’accordo sull’abolizione del Green Pass perché non si può vivere in emergenzaa libertà si paga con una centinaio di morti al giorno, destinati ad aumentare per le sottovarianti. Mascherine? Statisticamente riducono la probabilità di contagio anche se non sono una certezza. Il rischio attuale è che ci sia la perdita di percezione dei rischi: presintomatici, asintomatici e paucisintomatici senza protezioni adeguate saranno i cavalli di Troia con il quale il virus continuerà a diffondersi”
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