Il passato unisce, il presente divide. La celebrazione dell’ex Urss della liberazione dal dominio nazista viene vissuta in modi diversi dai leader dei Paesi coinvolti direttamente nel conflitto: Vladimir Putin per la Russia e Volodymyr Zelensky per l’Ucraina. Da un lato il concetto di “denazificazione” su cui più volte ha insistito il Cremlino per affermare le proprie ragioni. Dall’altro un messaggio forte e chiaro, che ripropone un confronto video tra il 1945 e il 2022, per sottolineare come il male sia tornato.
La Russia qualche mese ipotizzava che il 9 maggio sarebbe stata la data simbolica per celebrare la vittoria nella guerra, scenario che si è sempre più allontanato. Vladimir Putin ha comunque diffuso il suo messaggio in occasione dell’anniversario, così come Vladimir Zelensky. L’Ucraina ha dunque scelto commemorare la Liberazione l’8 maggio, poiché il Trattato di Berlino fu firmato in tarda serata, quando a Mosca era già scattato il giorno successivo.
Zelensky ricorda la Liberazione: “Il male è tornato”
Sfruttando il suo background cinematografico il premier ucraino Volodymyr Zelensky, impegnato a monitorare l’evacuazione nell’acciaieria Azovstal, ha diffuso sui propri canali ufficiali un videomessaggio commemorativo sulla Liberazione nazista.
Il filmato, in bianco nero, mette a confronto l’orrore della Seconda Guerra Mondiale con il dolore degli ultimi due mesi.
“Durante i due anni di occupazione i nazisti uccisero 10.000 civili sul nostro territorio. In due mesi di occupazione, la Russia ha ucciso 20.000 persone. Il 24 febbraio la parola ‘mai’ è stata cancellata. Tutti gli ucraini sentono che il male è tornato. Il nostro “mai più” è durato 77 anni ma ora il male è tornato. Può essere la primavera in bianco e nero? Può essere eterno febbraio? Sfortunatamente la risposta è sì“.
“Ogni anno l’8 maggio il mondo civilizzato onora chi ha difeso il pianeta dal Nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale. Si commemorano milioni di vite perse, destini distrutti, anime torturate: e milioni di ragioni per dire al male ‘Mai di nuovo’. Sappiamo il prezzo pagato dai nostri predecessori, sappiamo quanto fosse importante preservarlo. Non avevamo alcun idea che la nostra generazione avrebbe testimoniato la dissacrazione di quelle parole.”
Putin intanto si congratula con Donetsk e Lugansk
In Russia le celebrazioni per la liberazione dell’Urss verranno tenute ufficialmente domani, tuttavia Vladimir Putin ha registrato un videomessaggio diffuso e allargato agli Stati confederati:
“È un dovere comune prevenire la rinascita del nazismo che ha portato tante sofferenze a persone di diversi Paesi. La vittoria sarà nostra, batteremo la feccia nazista e trasmetteremo ai posteri la verità sugli anni della guerra“.
Successivamente Putin ha recapitato dei telegrammi di congratulazioni ai leader delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk:
“I nostri militari, proprio come i loro antenati, stanno combattendo insieme per liberare il loro suolo dalla feccia nazista”.