Dopo due anni il Lecce si riaffaccia in Serie A. I salentini hanno centrato la decima promozione nella massima serie nella loro storia (solo Atalanta (12), Brescia (12) e Bari (11) ne hanno di più) e adesso hanno un chiaro obiettivo: mantenere la categoria per più di un anno. L’ultima volta, infatti, il Lecce si è limitato a una comparsa di appena una stagione in Serie A, chiusa al diciottesimo posto in classifica.
Dagli errori del passato, però, si impara e lo sa bene il presidente Saverio Sticchi Damiani: “Avremo una politica diversa, l’ultima volta avevamo puntato su giocatori in prestito – spiega il numero uno del Lecce alla Gazzetta dello Sport – Quest’anno vorremmo mettere qualità nella rosa, magari anche con nomi meno conosciuti, ma acquistarli e valorizzarli noi. C’è una base su cui lavorare con 18-19 giocatori di proprietà. Molti di loro possono ancora crescere“.
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Dopo la promozione, il Lecce ripartirà ancora da Pantaleo Corvino nel ruolo di responsabile dell’area tecnica. Ancora incerta, invece, la posizione dell’allenatore, Marco Baroni, che ha un contratto in scadenza: “Corvino ha ancora un anno di contratto – aggiunge Sticchi Damiani – Baroni invece va in scadenza il prossimo 30 giugno. Ci dobbiamo ancora fermare un secondo dopo questo finale intenso. Siamo al punto zero”.
“La Serie A è un regalo a Lecce e al Salento”
“La Serie A è un regalo a Lecce e al Salento” ammette Sticchi Damiani che nella vita è avvocato e professore universitario di diritto amministrativo: “Dire la verità paga sempre – aggiunge – Il territorio preferisce la franchezza e anche in Serie A sarà così. Nessuna spacconeria, solo tanto lavoro. Tutte le risorse che arriveranno verranno reinvestite per rendere sempre più solido il club. La Serie A è un regalo a Lecce e al Salento“.