La guerra in Ucraina passa anche per un porto italiano. Per quello di Massa Carrara: lì è ormeggiato lo Scheherazade, uno yacht faraonico che secondo lo Stato appartiene a Vladimir Putin.
Scheherazade bloccato a Massa Carrara
Il ministro dell’Economia Daniele Franco ha infatti firmato il fermo del gigantesco panfilo. Nella nota diramata dal Mef infatti si legge come, pur senza rivelare direttamente il nome del proprietario, ci siano tracce riconducibili al Cremlino:
Gli accertamenti condotti dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, ai sensi dell’art.11 del decreto legislativo n. 109/2007, hanno evidenziato la presenza di significativi collegamenti economici e di affari del soggetto che ha la disponibilità, anche come titolare effettivo, dell’imbarcazione Scheherazade con elementi di spicco del governo russo e con altri soggetti compresi nella lista di cui all’allegato I del Regolamento (UE) n. 269/2014 del Consiglio del 17 marzo 2014, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. L’imbarcazione, battente bandiera delle Isole Cayman e ormeggiata a Marina di Carrara, era da tempo all’attenzione delle autorità competenti.
Secondo il pool giornalistico del dissidente russo Alexej Navalny, il proprietario sarebbe l’oligarca Eduard Khudaynatov, ex presidente della compagnia petrolifera Rosfnet. L’uomo però non è soggetto a sanzioni europee, ma sarebbe un prestanome di Putin.
Scheherazade, lo yacht dei sogni di Putin
Varato il 5 luglio 2019, lo Scheherazade è un mega panfilo di 140 metri di lunghezza e di oltre 23 metri di larghezza battente bandiera delle Isole Cayman inglesi. A bordo, 92 membri dell’equipaggio per servire 40 cabine, dislocate sui sei ponti del panfilo. Questa non è neanche la prima barca a finire sotto sequestro: poche settimane fa, è toccato al Lady M di proprietà di un altro oligarca russo, Aleksej Mordasov, ormeggiato al Portosole di Sanremo.