Missione a Washington per Mario Draghi
La missione a Washington e gli appuntamenti europei. L’agenda di Mario Draghi fotografa bene l’impegno a tutto campo del premier sul fronte internazionale, tra le sanzioni a Mosca, l’impegno sul fronte diplomatico e il fermo appoggio all’Ucraina e al suo presidente, Zelensky. Non sono state prese in cosiderazione le ipotesi di una missione con altri leader Ue in Ucraina o da solo. Fonti diplomatiche di primo piano rivelano che lo stop è arrivato direttamente dagli States: a Washington vogliono prima parlare di persona con Mario Draghi, poi si deciderà il da farsi. Perché a Kiev potrebbe andare direttamente Biden e preferirebbe che nessuno gli “rubasse” la scena.
Francia e Germania perplesse per l’attivismo di super Mario
Non tutti però in Europa apprezzano il ruolo di “ponte” con gli Stati Uniti che Mario Draghi si è ritagliato in questi ultimi mesi. La cosa desta perplessità soprattutto dalle parti di Francia e Germania. Macron e Scholz non hanno preso bene l’attivismo di super Mario, per loro è la “longa manus” di Washington in Europa, l’uomo di Biden per “commissariare” l’UE. Il rischio è che l’Europa si riduca a “buca delle lettere” di decisoni prese a Washington ma pesa anche il fatto che un rapporto troppo stretto tra Draghi e Biden possa alla lunga cambiare gli equilibri europei scardinando l’asse tra Francia e Germania che fin’ora l’ha sempre dominata.