Papa Francesco torna sul tema della guerra. “Prima ancora che l’emergenza sanitaria finisse, il mondo intero si è trovato ad affrontare una nuova tragica sfida, la guerra attualmente in corso in Ucraina”. Così il Papa durante l’udienza alla plenaria del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani. “Dopo la fine della Seconda guerra mondiale – prosegue Bergoglio – non sono mai mancate guerre regionali, tanto che io ho spesso parlato di una terza guerra mondiale a pezzetti, sparsa un po’ ovunque”.
“Tuttavia, questa guerra, crudele e insensata come ogni guerra, ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero, e non può non interpellare la coscienza di ogni cristiano e di ciascuna Chiesa”. A proposito delle guerre regionali, il Pontefice ha aggiunto ‘a braccio’: “Pensiamo al Ruanda, per esempio, 25 anni fa, per dirne una. Ma pensiamo al Myanmar. Ma sono lontane, noi non le vediamo, Quella di oggi è prossima e ci fa reagire”.
Papa Francesco, la guerra e la gestione del conflitto
“Dobbiamo chiederci – ha quindi sollecitato – cosa hanno fatto e cosa possono fare le Chiese per contribuire allo sviluppo di una comunità mondiale. E’ capace di realizzare la fraternità a partire da popoli e nazioni che vivano l’amicizia sociale? E’ una domanda a cui dobbiamo pensare insieme”. Secondo Francesco, “nel secolo scorso, la consapevolezza che lo scandalo della divisione dei cristiani avesse un peso storico nel generare il male che ha avvelenato il mondo di lutti e ingiustizie aveva mosso le comunità credenti, sotto la guida dello Spirito Santo, a desiderare l’unità per cui il Signore ha pregato e ha dato la vita”.
“Oggi, di fronte alla barbarie della guerra, questo anelito all’unità va nuovamente alimentato – ha esortato -. Ignorare le divisioni tra i cristiani, per abitudine o per rassegnazione, significa tollerare quell’inquinamento dei cuori che rende fertile il terreno per i conflitti”.