La crescita rallentata dell’economia italiana, unita alle incertezze sulle prospettive future, non scoraggiano le imprese dalla ricerca dei profili richiesti. Secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, sono in programma oltre 444.000 assunzioni nel mese di maggio. Cala l’offerta delle imprese manifatturiere ed edili, mentre crescono i servizi. Lontano, tuttavia, l’incontro tra domanda e offerta: manca il 38,3% degli incastri richiesti dalle aziende.
#lavoro: 444mila #assunzioni previste dalle #imprese a maggio. In base agli aggiornamenti del nostro bollettino mensile, realizzato da @unioncamere e @ANPALgov, la domanda di lavoro tiene grazie alla ripresa di #turismo e #servizi alle persone. pic.twitter.com/28JyvgxVlt
— Sistema Informativo Excelsior (@SIE_Unioncamere) May 6, 2022
Forti richieste nel manifatturiero e nei servizi turistici
Il maxi-piano di assunzioni previste nel mese di maggio vede un netto predominio del comparto legato ai servizi (circa il 78% delle posizioni). L’industria, che si ferma dunque al 22% per un totale di 99mila candidature richieste, cala del 3,3% su base mensile e del 22% su base annua. All’interno dell’insieme il manifatturiero ospita il 66% dell’offerta, più defilato il segmento edile (34%).
Scendendo ancora in profondità, tra le attività manifatturiere più richieste ci sono la meccatronica (17mila ingressi), la metallurgia (14mila) e il comparto alimentari (11mila).
Tutt’altra musica per i servizi, dominati dal ramo turistico e della ristorazione (105mila opportunità). Completano il podio i servizi alla persona (67mila) e i servizi operativi di supporto (56mila). Ok commercio e telecomunicazioni.
Per quanto concerne le tipologie di contratti previsti, più della metà sono a tempo determinato (55,5%). Seguono poi le altre forme, dall’indeterminato (17,1%) fino alla collaborazione (1,4%).
A maggio il 38% dei profili richiesti rimane vacante
Nonostante alcuni dati incoraggianti, la forbice tra domanda e offerta rimane ampia. Il 38,3% delle candidature viene persa a causa della mancanza dei profili ricercati. Un valore in risalita rispetto al 30,9% di maggio 2021. Il comparto industriale manifesta una carenza del 52,6% (e questo spiega in parte anche l’alta offerta), dalla metallurgia al legno, alla meccatronica. In difficoltà anche tessuti, informatica e calzature.
Risultano particolarmente difficili da reperire anche i profili del mondo scientifico (55,3%), ingegneristico (56%) e tecnici (56,5%). Ma il campo è vasto e comprende le professioni socio-sanitarie (50,1%), gli operatori della cura estetica (58%), gli operai specializzati (67,2%),fonditori e saldatori (65,1%) e meccanici (62,2%).
A incontrare le maggiori difficoltà di reperimento sono le imprese delle regioni del Nord Est (sono difficili da reperire il 42,0% delle figure ricercate), seguite da quelle del Nord Ovest (41,1%), Centro (36,3%) e Sud e Isole (34,8%).