Questo weekend fa il suo esordio il Gran Premio di Miami, ma non solo. Una nuova regola nel mondo della Formula 1 che riguarda le… mutande. La Federazione ha annunciato controlli più rigidi sull’abbigliamento dei piloti. È richiesto di indossare “guanti, indumenti intimi lunghi, sottocasco, calzettoni e scarpe omologate secondo gli standard richiesti dalla Federazione internazionale e resistenti al fuoco”.

Addio anche alle scaramanzie come Antonio Giovinazzi che aveva dichiarato di usare lo stesso paio di mutande a seconda della giornata di prove o gare. L’unica eccezione sarà per ragioni mediche, ma in ogni caso “non sarà autorizzato l’uso di indumenti di materiale sintetico a contatto con la pelle”. 

I piloti hanno accolto la notizia con qualche dubbio, ma la nuova regola stabilita dall’articolo 31.1 ha un obiettivo ben preciso: il rischio di ustioni in caso la vettura prenda fuoco. Tema tornato sugli scudi dopo l’incidente della Haas andata in fiamme dopo uno schianto contro un guard-rail. Allora il pilota si ustionò mani e caviglia, portando all’attenzione della commissione il problema. Infatti era da anni che una vettura non prendeva fuoco grazie all’evoluzione della tecnologia e nonostante un altro drammatico caso Nicky Lauda sembrasse scongiurato era scattato un altro campanello di allarme.

Anche i gioielli saranno vietati: collane, gioielli, anelli e piercing dovranno essere evitati perché il contatto dei metalli con il corpo aumenta il rischio di ustioni.

Per chi pensa di fare “il furbo” il rischio è un controllo a sorpresa. Niels Wittich ha firmato un documento dove dichiara che potrebbero essere fatti dei controlli a campione.

Tra i piloti si è espresso Daniel Ricciardo: “Questa è la prima volta che sento parlare di biancheria intima ignifuga. Ovviamente indossiamo dei leggins, se così si possono chiamare, ma non abbiamo biancheria intima ignifuga”.