Geo Nocchetti è un giornalista Rai che conosce bene il suo mestiere e che da sempre lavora con le parole anche come scrittore. In occasione dell’uscita del suo ultimo libro, intitolato “Napoli e il paradosso del calabrone”, edito da Lastaria Edizioni, ha parlato anche della sua idea sul film di Sorrentino “E’ stata la mano di Dio”. Lo ha fatto in diretta al talk-show “Bagheera – Manuale di sopravvivenza dalla giungla quotidiana”, condotto tutti i giorni dalle 17.30 alle 20 su Radio Cusano Campus dal cantautore Bussoletti. Non sono mancate considerazioni sulla “napoletanità” e sulla percezione di essa al di fuori della città stessa.
Sul senso di “E’ stata la mano di Dio”
“Il film di Sorrentino ha fatto incetta di premi al David di Donatello? Quando vinci un Oscar diventi intoccabile per cui cercherò di esprimere la mia idea con calma e chiarezza. Ho adorato i suoi primi lavori, praticamente perfetti, mentre “E’ stata la mano di Dio” trovo che sia fondamentalmente un racconto della borghesia napoletana. Roccaraso, lo stadio, le gite in barca. E’ una vita che conosco bene perché è quella che ho fatto anche io con la mia famiglia. Diciamo che è un lavoro più intimista rispetto ad altri d’impatto.”
Sul libro “Napoli e il paradosso del calabrone”
“Il calabrone è un affascinante mistero della natura. Non è strutturato per volare ma ci riesce. Napoli è esattamente così. Sulla carta sembra una città che non ce la può fare e invece ce la fa sempre. Da noi si dice: “Vedi Napoli e poi muori… tu”. In fondo è stato disboscato il mondo per scrivere le migliaia di pagine che vorrebbero spiegarci come cambiare Napoli ma, citando il grande Massimo Troisi, perché deve cambiare Napoli? Cambiate Rovigo.”
Sul mestiere del cronista
“Conosco molti direttori che si riempiono la bocca d’essere stati cronisti. Ma dove cazzo erano? Io non li ho mai visti per strada! Nel mestiere del cronista si torna a casa con le scarpe sporche, si vive in mezzo ai vicoli, si parla con personaggi loschi che s’arrangiano nel cuore della città. E’ un racconto vero e va perseguito giorno dopo giorno come una missione. ”
Sulla napoletanità fuori dalla città
“Ho letto da più parti che “E’ stata la mano di Dio” non è stato capito al di fuori di Napoli. Perché il nostro modo d’essere è unico ma nel mio libro cerco di spiegarlo, magari potrà essere utile a chi ci vuole comprendere davvero. Da noi si può portare avanti un dialogo tutto formale senza dire nulla, completamente privo di contenuto, ma poi ci si può intendere a pieno anche solo con un cenno della testa.”
Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Geo Nocchetti su “E’ stata la mano di Dio” e il suo libro:
https://www.radiocusanocampus.it/podcast/geo-nocchetti-napoli-e-il-paradosso-del-calabrone/
Ecco la copertina del libro “Napoli e il paradosso del calabrone” di Geo Nocchetti: