La Food and Drug Administration (Fda), il principale ente americano in materia di salute, pone dei paletti nella somministrazione del vaccino Johnson. La decisione matura dopo un aumento sensibili dei casi di trombosi collegabili al siero di Janssen, circa 60 di cui 9 mortali. Ciò comunque non significherà l’effettivo stop, ma per alcune categorie saranno raccomandati gli altri vaccini autorizzati. Non è la prima volta un vaccino anti-Covid presenta questo tipo di controindicazioni. Già a dicembre erano cresciuti i sospetti su Astrazeneca, anche se non erano state poi riscontrate conseguenze direttamente riconducibili al siero.

L’azione di oggi dimostra la forza dei nostri sistemi di controllo e il nostro impegno a garantire che la scienza e i dati guidino le nostre decisioni” ha dichiarato Peter Marks, membro del board Fda.

Fda limita il vaccino Johnson, i dettagli

In accordo con questa scelta anche la Cdc, il Centro americano per il controllo delle malattie. Come detto si tratta di una raccomandazione e non di un obbligo. Ecco il comunicato diffuso dalla Fda:

Potranno accedere all’uso del vaccino Janssen Covid-19 ai soggetti di età pari o superiore a 18 anni per i quali altri vaccini Covid-19 autorizzati o approvati non sono accessibili o clinicamente appropriati e ai soggetti di età pari o superiore a 18 anni e anziani che scelgono di ricevere il vaccino Janssen Covid-19 perché altrimenti non riceverebbero un vaccino Covid-19“.

Dopo aver condotto un’analisi, una valutazione e un’indagine aggiornate sui casi segnalati la Fda ha stabilito che il rischio di trombosi con sindrome da trombocitopenia (Tts), una sindrome di coaguli di sangue rari e potenzialmente pericolosi per la vita in combinazione con bassi livelli di piastrine nel sangue, con insorgenza dei sintomi circa una o due settimane dopo la somministrazione del vaccino Janssen Covid-19, giustifica la limitazione dell’uso autorizzato del vaccino“.