Vinicio Nardo, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, plaude allo slancio di autonomia azzardato dalla politica in materia di giustizia ma sostiene che solo i referendum possono cambiarla. Questo perché “c’è un problema, che riguarda non solo la giustizia ma particolarmente la giustizia. Il problema del funzionamento del Parlamento che è abbastanza sovrastato dall’iniziativa governativa”. Ha affermato l’avvocato Nardo durante il Tg Plus di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena.
Referendum giustizia, Nardo: “La riforma riguarda i cittadini”
“Molte leggi”, continua Nardo, “partono da decreti legge e su molti poi si mette la fiducia. Questo fa sì che ci sia una situazione di difficoltà del Parlamento e in materia di giustizia. Questo problema è aumentato dal fatto che la giustizia è una materia particolarmente calda. Dove c’è anche una iniziativa della magistratura che è molto presente e si fa molto sentire. Quando si discute ad esempio di riforma dell’ordinamento giudiziario c’è il pensiero che la riforma non debba essere una riforma del Parlamento come devono essere tutte le leggi, ma in un certo senso un’autoriforma. Ecco che qui entrano in gioco i referendum. Nel senso che abbiamo apprezzato che il Parlamento ha voluto fare una riforma – o meglio il governo con il Parlamento – e non l’ha appaltato alla magistratura. Che è una parte interessata. La riforma riguarda i cittadini.
Lo sciopero dei magistrati lascia perplessi. I magistrati hanno il diritto di fare sciopero, hanno un’associazione di categoria, sono anche dipendenti pubblici e hanno tutti i diritti di utilizzare l’arma dello sciopero ad esempio per le battaglie sindacali. Questa non è una battaglia sindacale ma è una battaglia politica. In questo sciopero che interviene prima dell’approvazione della legge, un po’ desta qualche preoccupazione perché è un ordine giudiziario, un ordine dello Stato che mette il piede nel piatto di un altro potere dello Stato.
Per quanto riguarda gli avvocati c’è un pericolo. Perché questo referendum è targato Lega e la Lega è caratterizzata sul piano delle garanzie. Gli avvocati la conoscono come un movimento che ha istanze punitive che non sono essenzialmente garantiste. Però i referendum, una volta che sono ammessi, non sono dei Radicali o della Lega. Sono dei cittadini perché sono strumenti importanti con cui il cittadino viene interpellato“.
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