Il rublo è salito al massimo di due anni sia nei confronti dell’euro che del dollaro. Il tutto dovuto dai pesanti controlli sui capitali da parte della banca centrale nel giorno dell’annuncio di nuove sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia. La moneta russa è salita del 2,55% contro euro e dollaro. Questo è il risultato migliore dal febbraio 2020. Il tutto mentre la Russia nonostante una forte inflazione e con un’economia afflitta dalle sanzioni internazionali. Ricordiamo che il rublo era precipitato al minimo storico di 150 per un dollaro due settimane dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina.
La proposta della von der Leyen
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha proposto un embargo petrolifero graduale su Mosca, oltre a sanzionare la sua banca principale e bandire le emittenti dalle onde radio europee, nel tentativo di accentuare l’isolamento di Mosca.
Le restrizioni russe
Il governo russo ha imposto a tutte le aziende orientate all’esportazione di convertire l’80% di tutte le entrate in rubli a tassi denominati nel mercato interno dalla borsa di Mosca. Gli investitori stranieri, invece, non possono uscire dalle loro posizioni azionarie al Moex.Sul fronte della politica monetaria, il tasso di riferimento fissato dalla Cbr è del 14%, inferiore alla risposta all’emergenza della Cbr che ha portato il tasso al 20%, ma comunque superiore di 450 punti base rispetto ai livelli pre-invasione.
La situazione attuale della Borsa di Mosca
Nel frattempo la Borsa di Mosca procede contrastata. L’indice Moex, denominato in rubli, scende del 2,07%, mentre l’indice Rts in dollari sale dell’1,27%. Le vendite colpiscono soprattutto Sberbank, in calo del 2,70% dopo l’annuncio dell’esclusione dalla piattaforma Swift. Giù anche Gazprom a -2,16% e Lukoil -3,06%.
La risposta russa
L’ambasciata russa di Washington, secondo fonti americane, ha dichiarato: “l’introduzione di nuove sanzioni contro Mosca è controproducente e non permetterà agli Usa di raggiungere i loro obiettivi. Il rafforzamento del rublo indica la stabilità del settore finanziario russo e dell’economia russa”.