Roma registra il primo caso di peste suina africana (psa). La notizia è stata confermata direttamente dal commissario straordinario all’emergenza peste suina, Angelo Ferrari: “La zona dovrebbe essere quella del parco dell’Insugherata (zona nord della Capitale)– ha spiegato il commissario all’Ansa– stiamo effettuando i controlli necessari”. L’animale infetto sarebbe un cinghiale. Uno dei 20mila, secondo le stime della Coldiretti, che proliferano nella provincia di Roma.

Pericolo psa: come riconoscerla

Quello rilevato nella Capitale è il primo caso registrato in Italia al di fuori della zona compresa fra la provincia di Genova e Alessandria. La peste colpisce i suini, ma anche i cinghiali. Trasmissibile per contatto fra animali, attraverso le zecche e altri vettori, sugli animali si manifesta con sintomi tipici. Fra questi febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne con emorragie evidenti su orecchie e fianchi. Può verificarsi anche la morte improvvisa, vista la altissima letalità, che può avvenire addirittura entro 10 giorni dalla manifestazione dei primi sintomi.

Peste suina, i rischi per l’uomo

La malattia della peste suina non è trasmissibile all’uomo. Per questo l’essere umano a contatto con animali infetti o che consumi carne contaminata non correrebbe alcun rischio.

L’allarme della Coldiretti

Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, chiede alle istituzioni un intervento immediato per il contenimento della popolazione dei cinghiali, segnalando anche i danni causati dagli ungulati.

“A preoccupare è l’immobilismo delle Istituzioni dopo i casi individuati in Piemonte ed in Liguria con il rischio concreto che l’emergenza si allarghi ad altre regioni limitrofe dove si concentra la norcineria nazionale che è un settore di punta dell’agroalimentare made in Italy grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi”.