Reggina arrestato il presidente Gallo

Il presidente della Reggina Luca Gallo è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma.

Il massimo dirigente degli amaranto calabresi, oltre alla sua grande passione per il Calcio, è un imprenditore che lavora nel settore dei servizi di sostegno alle imprese in fatto di fornitura del personale e della gestione delle risorse.

Reggina arrestato il presidente Gallo

I reati ipotizzati nei confronti di Gallo sono l’omesso versamento dell’IVA (ma non è data sapere la proporzione e la cifra globale) e l’autoriciclaggio.

I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza stanno eseguendo in queste ore ulteriori perquisizioni con la possibilità che vengano sequestrati diversi documenti.

Le prossime ore saranno decisive per conoscere le mosse legali utili a giustificare quanto contestato al numero uno della Reggina.

Torniamo indietro di parecchi anni, nel nostro sistema-Calcio

Le accuse sono entrambe pesanti, dal punto di vista tributario. Ed è una scossa per tutto l’ambiente del Calcio, già coinvolto, negli Anni ’90, in alcune correlazioni tra le vicende connesse all’imprenditoria e allo sport, e le questioni giudiziarie.

Il che potrebbe servire per qualche riflessione. La Serie B, di recente, è un campionato che è stato venduto sul piano televisivo anche all’estero, tra Polonia e altre nazioni europee. Come del resto era stato fatto per le seconde divisioni nazionali quando sono state reclamizzate in casa nostra.

Naturale che l’ambiente del Calcio, quando arrivano, brusche, le notizie giudiziarie su qualcuno dei protagonisti dirigenziali, resti scosso. Sia per le vicende personali ma anche per il presente e il futuro dei singoli club, delle società.

Troppe le società, nel Calcio professionistico

Già è complicato, pensare a un Calcio fatto di 20 società in Serie A e altrettante in Serie B, senza dimenticare le sessanta realtà in Serie C. E saremmo a 100.

Siamo sicuri che con i 166 club della Serie D, che è la Serie A della Lega Nazionale Dilettanti, il nostro pallone possa permettersi di ipotizzare tutti solvibili e imprenditorialmente credibili, i timonieri delle prime squadre? O è un’ipocrisia tutta italica?

Photo Credits Agenzia Reuters

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