Il paese di Samarate, provincia di Varese, è stato sconvolto da un’incredibile tragedia familiare.
Nella giornata di ieri infatti Alessandro Maja, 57 anni, ha ucciso moglie e figlia ferendo poi gravemente il proprio figlio e tentando il suicidio dandosi fuoco. Una tragedia che sembrava imprevedibile almeno da quanto si apprende dalle prime testimonianze: la famiglia Maja, secondo i vicini, non aveva dato nessuna avvisaglia di problemi.
Le dinamiche della tragedia
Secondo le prime ricostruzioni pare che Alessandro Maja abbia colpito con un martello sua moglie Stefania Pivetta e sua figlia Giulia, uccidendole. Poi avrebbe attaccato il figlio Nicolò con martellate alla testa: il ragazzo si trova ora in gravissime condizioni all’ospedale di Varese.
L’uomo si sarebbe successivamente dato fuoco in un tentativo di suicidio. Al momento è anche lui ricoverato all’ospedale di Varese controllato a vista dai Carabinieri. Il tutto dopo essere stato preso in custodia dalle forze dell’ordine allertate dai vicini.
La testimonianza delle vicine di casa sulla tragedia
“Era per terra, con le ferite che sanguinavano, col corpo metà dentro e metà fuori dalla porta di casa, mentre diceva: ‘Li ho uccisi tutti, bastardi’”. Sono Manuela e Chiara, vicine di casa della famiglia Maja, a raccontare quanto hanno visto subito dopo la tragedia, mentre chiamavano i soccorsi. “Lo ha detto con un tono tranquillo, non sembrava agitato” hanno poi aggiunto.
“Alessandro era in mutande, in una pozza di sangue, steso sotto il porticato. Ho pensato che fossero entrati i ladri in casa. Ho pensato che ci fosse dentro qualcuno con la pistola. Ancora stento a credere, da fuori sembrava una famiglia così serena. Lui era un bel tipo. Riempiva la moglie di affetto e regali, lei era una bella donna, era felice del suo matrimonio”
La vicina di casa, Chiara, si era svegliata presto per andare a lavoro ed è stata la prima a chiamare i soccorsi dopo aver capito la gravità della situazione nella villetta accanto alla sua.
La donna ha poi dichiarato: “Mia madre ha suonato il campanello della casa dei vicini perché aveva paura ci fossero i ladri dentro, poi, vedendo che non rispondeva nessuno, ha chiesto a me cosa fare. Non abbiamo capito subito cosa fosse successo, abbiamo fatto tante ipotesi. Ma quando ho sentito Alessandro dire ‘Li ho uccisi tutti, bastardi’, ho detto agli operatori del 118 di mandare anche i carabinieri. Sono cresciuta con Giulia e Nicolò, i figli di Alessandro e Stefania, mai sentito nessun litigio nella loro famiglia. Mi è crollato il mondo addosso, quando ho capito la verità. Ora spero solo che Nicolò si riprenda”.