Bonus inflazione 200 euro. L’inflazione sale e il governo corre ai ripari per salvaguardare il potere d’acquisto dei cittadini italiani, attraverso una misura una tantum contenuta del Dl Aiuti. Il provvedimento, ha spiegato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, costerà circa 6 miliardi di euro e verrà finanziato senza ricorrere a nuovo deficit (scostamento di bilancio) ma con l’aumento della tassa sugli extra profitti delle imprese energetiche, che passa dal 10 al 25%.

Bonus inflazione 200 euro

Destinatari del provvedimento governativo sono tutte le persone in pensione o le lavoratrici e i lavoratori, dipendenti o autonomi, che percepiscono un reddito annuo fino a 35 mila euro lordi. Per una platea complessiva di circa 28 milioni di nuclei familiari.

Come richiederlo

Non servirà fare richiesta. Sarà l’azienda stessa a mettere in busta paga il bonus di 200 euro per i lavoratori dipendenti. I pensionati invece dovranno attendere i primi di luglio, con l’assegno staccato dall’Inps – come di consueto – all’inizio di ogni mese. Ancora da decidere come questo contributo per contrastare il caro vita, ed elargito una volta sola, sarà dato agli autonomi, cioè chi è in proprio come le Partite Iva.

Inflazione

L’inflazione, che mangia il potere d’acquisto e fa sì che con gli stessi soldi si possano comprare meno cose, è ai livelli più alti da trent’anni: viaggia sopra il 6 per cento a causa del balzo dei prezzi dell’energia, aggravato dalla guerra in Ucraina. 200 euro sono una misura certamente insufficiente a contenere questi aumenti, anche se Palazzo Chigi ha varato altri aiuti, come lo sconto sui carburanti e quello sulle bollette per chi è in maggiori difficoltà. Da ricordare, poi, che con l’ultima manovra si è dato un taglio alle imposte sui redditi (cioè l’Irpef), ai contributi sui salari (il cuneo fiscale) versati da chi percepisce fino a 35mila euro l’anno (ma solo per il 2022), oltre agli assegni per i figli e alla rivalutazione (1,7%) delle pensioni. Interventi che, si spera, riescano ad attutire i rincari per chi se la passa peggio.