I mercati finanziari internazionali sono pronti a pendere dalle labbra della Federal Reserve (Fed), la banca centrale americana. Si attende infatti per le 20.30 ora italiana la conferenza stampa del direttore Powell, anche se gli analisti propongono già una serie di correttivi plausibili.

Su tutti il rialzo di 50 punti di base, ma ci si aspetta anche delle novità sul fronte della politica monetaria sempre più restrittiva. A tal proposito interverrà il Fomc, l’organo nazionale deputato a gestire le strategie finanziarie. Non mancano comunque critiche da chi giudica tardivo l’intervento dell’organismo, a inflazione ormai scoppiata. I mercati azionari europei, dopo una confortante chiusura nella seduta di martedì, manifestano grande cautela e incertezza.

Il giorno della Fed, possibili decisioni drastiche

In cima alla lista delle decisioni da attuare la Fed colloca il rialzo dei tassi d’interesse americani di 50 punti. Un fatto significativo, visto che sarebbe il secondo mese consecutivo, e si teme che l’asticella possa essere alzata fino a 75 punti base. In pratica, si registra un ritorno al passato sia per quanto riguarda il decennale americano che per quanto concerne il rapporto Btp/Bund.

A pesare fortemente è il fenomeno inflazionistico crescente negli States, arrivato a +8,5% ad aprile. Un dato che somma i rilevamenti degli ultimi quarant’anni. In generale, tutti i dati sono estremamente preoccupanti, dal Pil (-1,4%), al deficit (109 miliardi) fino all’occupazione (solo 247mila posti creati ad aprile).

Come detto, la Federal Reserve terrà una conferenza stampa congiunta con la Fomc per parlare della politica monetaria sul breve e lungo termine. Qui c’è un altro punto dolente perché se è vero che il dollaro è forte sui listini, il bilancio della Fed dovrà subire una drastica riduzione. Il motivo? Rimediare alle vaste concessioni fatte durante il periodo pandemico. Anche gli indici in Borsa hanno vissuto quattro mesi difficili, registrando in molti casi i minimi storici.