Prosegue l’avanzata nucleare della Corea del Nord. Un nuovo missile è stato infatti sparato in aria, a un’altezza di 780 chilometri, prima di spegnersi in mare. L’ennesima provocazione del regime di Kim Jong-Un che preoccupa la Corea del Sud, fresca di nomina del nuovo presidente Yoon Suk-Yeol. Il Consiglio di sicurezza nazionale di Seul ha organizzato una riunione-lampo per correre ai ripari:
“Il nostro governo farà il massimo per salvaguardare la sicurezza nazionale. Risponderemo fermamente a qualsiasi minaccia basata sulle nostre solide capacità di risposta militare e sull’alleanza Corea del Sud-Usa“
Esercitazioni nucleari della Corea del Nord, veto Cina-Russia sulle sanzioni
Timore e ferma condanna sono i principali sentimenti che animano la notizia di una nuova esercitazione missilistica della Corea del Nord. Il ministro della Difesa sudcoreano, Lee Jong-sup, parla di un missile balistico intercontinentale lanciato da Pyongayang nelle ultime ore.
L’accaduto giunge in concomitanza alle dichiarazioni del Maresciallo Kim durante l’ultima parata militare:
“Lo sviluppo delle forze nucleari del Paese procederà alla massima velocità“.
Anche dal Giappone, con il primo ministro Kishida che ha incontrato Draghi a Roma, arriva un messaggio di tensione:
“La Corea del Nord è una minaccia per la pace e per la sicurezza della comunità internazionale. Mi confronterò con Draghi sulla situazione regionale nell’Indo-Pacifico e nell’Asia orientale, e spiegherò accuratamente la realtà della regione, compreso l’ultimo lancio“.
Da valutare più nel dettaglio la posizione di Pechino. In un incontro congiunto con Seul dei giorni scorsi, si è parlato della necessità di garantire stabilità. Al momento, tuttavia, la posizione cinese rimane di vigile attesa, senza una posizione definitiva sul piano diplomatico. Infine, sul piano delle ulteriori sanzioni paventate dalla delegazione americana all’Onu, si registra il blocco della Russia oltre a quello della Cina.