Speciale Terme. “Paese che vai” la trasmissione di Cusano Italia Tv (canale 264 DTT ore 10:00) ogni sabato accende i riflettori sugli splendidi borghi del nostro Bel Paese. Questa volta faremo un viaggio nel tempo: una visita emozionante partendo proprio dalle terme romane del Bacucco, maestoso rudere, di oltre duemila anni, frequentato nel Rinascimento dal celeberrimo Michelangelo Buonarroti, e poi, i misteri delle calde sorgenti del Bullicame, citate in uno dei passi dell‘Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.
In tanti hanno contribuito alla buona riuscita di questa puntata “Speciale Terme”, tra questi: Sergio Cesarini, direttore di Tesori di Etruria, Stefano Spolverini -appassionato d’arte, Gabriele Scorza -titolare bagnaccio terme e natura, Fernando Barberini -titolare Therma Oasi), Tiziana Governatori -titolare Hotel Salus Terme, Piergiorgio Calcaterra- Direttore sanitario Terme dei Papi, Ferdinando Ciambella- titolare azienda agricola Monte Jugo, Fabio Belli- imprenditore Società Free Time Srl.
Speciale Terme: le origini delle terme di Viterbo
Le origini delle terme di Viterbo si perdono nel mito, creato per dare un’aura divina alla ricchezza e alle eccezionali virtù terapeutiche delle sue acque. È accertato, invece, che esse furono conosciute e apprezzate già dagli Etruschi. Quando i Romani, all’inizio del III secolo a.C., riuscirono a varcare l'”orrenda e impenetrabile” Selva Cimina e a raggiungere le “opulente campagne d’Etruria”, vi trovarono infatti insediata una civiltà dalla cultura termale già estremamente raffinata.
Di essa fecero tesoro, costruendo attorno alle numerose sorgenti edifici sempre più maestosi che, fino a tutta l’età imperiale, resero la città di Viterbo — l’antica Surrena — un polo di notevole attrazione e prestigio per il patriziato romano.
La rilevanza del complesso termale è attestata da numerose testimonianze di letterati romani. E, come avveniva in genere in età romana per tutti gli stabilimenti termali, anch’esse diventarono un fondamentale luogo di socializzazione e di elaborazione culturale.
Con la fine dell’impero romano e l’arrivo dei barbari (i Goti di Teodato), la zona subì però un inevitabile declino. Alla raffinatezza decadente della società romana si sostituì la rozza primitività degli invasori.
Ben presto la devastazione del territorio, il crollo della complessa struttura amministrativa romana, l’abbassarsi del tenore di vita della popolazione locale, e il progressivo diffondersi del cristianesimo (che, condizionando ogni aspetto della vita quotidiana, faceva guardare con sospetto alle terme come luoghi di peccaminosa promiscuità) causarono il totale abbandono delle strutture termali viterbesi.
Terme di Viterbo: le testimonianze di Dante Alighieri e Michelangelo Buonarroti
Fu solo a partire dal XIII secolo che riprese l’utilizzo, ma ormai unicamente a scopo terapeutico, delle sorgenti. Esse tornarono ad essere rinomate e ben frequentate: verso la fine del 1200 lo stesso Dante si trovò a passare per Viterbo e, colpito dalla grandiosità del “Bulicame”, lo immortalò di lì a poco nella sua Commedia (“Qual del Bulicame esce ruscello/ che parton poi tra lor le peccatrici/ tal per la rena giù sen giva quello…”: “Inferno”, XIV, 79-81).
Michelangelo Buonarroti, sostando a Viterbo, durante uno dei frequenti viaggi a Roma compiuti tra il 1496 e il 1536, rimase colpito dalla bellezza dei resti dell’antico stabilimento romano “del Bacucco”. Le terme romane del Bacucco sono tra le più grandiose tra quelle del territorio viterbese. L’origine del complesso è da far risalire con molta probabilità al periodo etrusco ma il massimo sviluppo si ebbe in età romana. Durante il Medioevo e il Rinascimento il complesso fu senz’altro riutilizzato e frequentato da nobili, artisti e papi.
L’importanza delle acque termali per la salute: le parole dell’esperto
Sull’importanza delle acque termali le dichiarazioni di Piergiorgio Calcaterra “Direttore sanitario Terme dei Papi”, ai microfoni di “Paese che vai” su Cusano Italia TV: “Le acque termali sono un farmaco riconosciuto dal Ministero della Salute. I benefici sono già riscontrabili nella fase di immersione, già sulla pelle, dov’è apprezzabile un’azione di peeling naturale, perchè le acque sulfuree allontanano lo strato morto superficiale, normalizza il pH della pelle ed è una delle cure riconosciute per la psoriasi, la dermatite e l’acne. Anche per le vie respiratorie la nebulizzazione dell’acqua sulfurea consente di agire in tutto l’albero respiratorio, perchè aiutano a sciogliere i catarri, rinnovare la mucosa e aumentare anche le difese immunitarie locali“.
“Paese che Vai”, in onda dalle ore 10 alle 11.30 si può seguire anche in Streaming online/app.