Il leader della Lega torna a parlare della guerra, dopo che nei giorni scorsi aveva fatto discutere molto quando aveva parlato di un suo possibile viaggio in Russia durante il programma televisivo “Non è l’arena”, viaggio che poi ha smentito.
Le parole di Salvini sull’invio di armi in Ucraina
Stavolta Matteo Salvini torna a parlare della guerra, più in particolare sull’invio delle armi in Ucraina e dichiara: “All’inizio, come la stragrande maggioranza degli italiani, ho detto subito sì, senza se e senza ma, all’invio di aiuti economici, umanitari e militari per l’Ucraina. Sono passati due mesi, è servito? Inizio ad avere dei dubbi. Secondo me, adesso, Zelensky e Putin potrebbero e dovrebbero sedersi a un tavolo. Non vorrei che ci fosse qualcun altro, per altri interessi, a non volerli fare sedere al tavolo”.
Il leader della Lega, intervistato fuori dal Senato, ha dichiarato di essere in accordo con le parole del Santo Padre mostrandosi dubbioso sulla scelta di inviare armi all’Ucraina visti i risultati ottenuti finora. Salvini ha infatti dichiarato: “Vorrei sapere a chi vanno queste armi perché abbiamo mandato tantissime armi in Afghanistan e adesso sono in mano ai terroristi islamici e non solo in Afghanistan”.
Salvini ha poi continuato sottolineando quelli che sono stati i risultati ottenuti inviando armi negli ultimi anni. Queste le sue parole in merito: “Abbiamo mandato armi in Iraq, in Siria, in Libia e dove abbiamo mandato armi non c’è sempre stata una soluzione positiva. Quindi parliamone, è giusto che ne parli anche il Parlamento perché non stiamo parlando del decreto giustizia. Con Draghi in Parlamento? Sì, parliamone, io penso che gli italiani vogliono la pace, i russi vogliono la pace, gli ucraini vogliono la pace, gli americani vogliono la pace, io spero che prenda sempre più peso e voce quella parte di politica e di popolazione che vuole che si abbassino i toni”.