Il premier italiano Mario Draghi si trova a Strasburgo per partecipare all’Assemblea plenaria di fronte al Parlamento Europeo. Il Presidente del Consiglio ha incontrato la presidente Roberta Metsola, dedicando il discorso in Aula ad Antonio Megalizzi, il giornalista italiano deceduto nel 2018. Poi ecco l’omaggio a David Sassoli.

Sono davvero felice di essere qui. Voglio prima di tutto rendere omaggio alla memoria di David Sassoli, che ha presieduto il Parlamento Europeo in anni difficili come quelli della pandemia. Non ha mai smesso di lavorare al “nuovo progetto di speranza” di un’Europa che innova, che protegge, che illumina“.

Draghi a Strasburgo: “La crisi ucraina è la peggiore nella storia Ue”

Il premier Mario Mario Draghi è intervenuto al Parlamento Europeo di Strasburgo tenendo un discorso di circa 90 minuti. Ecco i punti salienti del suo speech:

La guerra in Ucraina pone l’Unione Europea davanti a una delle più gravi crisi della sua storia. Una crisi che è al tempo stesso umanitaria, securitaria, energetica, economica. L’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia ha messo in discussione la più grande conquista dell’Unione Europea: la pace

Una pace basata sul rispetto dei confini, dello stato di diritto, della sovranità democratica. Dunque sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle controversie. Dobbiamo sostenere l’Ucraina, come il Presidente Zelensky ha chiesto e continua a chiedere di fare“.

Draghi richiede una maggiore coesione tra i membri Ue:

La guerra in Ucraina ha mostrato la profonda vulnerabilità di molti Paesi nei confronti di Mosca. L’Italia è uno degli Stati membri più esposti. Una simile dipendenza energetica è imprudente e pericolosa dal punto di vista geopolitico. L’Italia intende prendere tutte le decisioni necessarie a difendere la propria sicurezza e quella dell’Europa. Il problema del costo dell’energia sarà al centro del prossimo Consiglio Europeo. C’è bisogno di decisioni forti e immediate“.

Il ragionamento del capo di Palazzo Chigi abbraccia la concezione federalista allargata dell’Unione:

Abbiamo bisogno di un federalismo pragmatico, che accorpi tutti gli ambiti colpiti dalle trasformazioni in corso: dall’economia, all’energia, alla sicurezza. Se ciò richiede l’inizio di un percorso che porterà alla revisione dei Trattati, lo si abbracci con coraggio e con fiducia“.

L’Italia è favorevole all’apertura immediata dei negoziati di adesione con Albania e Macedonia del Nord. Vogliamo un nuovo slancio nei negoziati con Serbia e Montenegro, e al contempo legittimare Bosnia Erzegovina e Kosovo. Siamo favorevoli all’ingresso di tutti questi Paesi e chiediamo l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue“.

Il premier al Parlamento Europeo: “Focus su crisi economica e umanitaria”

Le principali ripercussioni della guerra in Ucraina sono legate al dramma umanitario che la popolazione sta vivendo in questi mesi. Ma anche sulla necessità di dialogare con i Paesi dell’area mediterranea:

Dall’inizio del conflitto, circa 5 milioni di persone hanno lasciato l’Ucraina, soprattutto donne e bambini. L’Italia ha accolto oltre 100.000 rifugiati ucraini, grazie alla generosità delle famiglie, dei volontari, delle organizzazioni non governative. Altri Paesi hanno fatto sforzi ancora maggiori“.

La solidarietà mostrata verso i rifugiati ucraini deve poi spingerci verso una gestione davvero europea anche dei migranti. È necessario definire un meccanismo europeo efficace di gestione dei flussi migratori, che superi la logica del Trattato di Dublino. Dobbiamo rafforzare e rendere davvero efficaci gli accordi di rimpatrio e di ingresso nell’Unione Europea

Infine, la constatazione della crisi economica dovuta all’aumento dei prezzi delle materie prime, a cominciare dal settore energetico:

Dal punto di vista economico, il conflitto ha causato instabilità nell’approvvigionamento e volatilità nel prezzo delle materie prime e dell’energia. A marzo, i prezzi dei cereali e delle principali scorte alimentari hanno toccato i massimi storici. C’è un forte rischio che l’aumento dei prezzi, secondo la FAO 13 milioni di persone in più potrebbero soffrire la fame tra il 2022 e il 2026 a causa della guerra in Ucraina“.

Gli aumenti del gas e del petrolio hanno spinto il tasso d’inflazione su livelli che non si vedevano da decenni. L’economia europea è in una fase di rallentamento. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che l’Unione Europea crescerà quest’anno del 2,9%, rispetto al 4% stimato pochi mesi fa. Ciascuna di queste crisi richiederebbe una reazione forte da parte dell’Unione Europea. Nei prossimi mesi dobbiamo mostrare ai cittadini europei che siamo in grado di guidare un’Europa all’altezza dei suoi valori, della sua storia, del suo ruolo nel mondo“.