Gli Nft continuano a far discutere. In un momento in cui le criptovalute continuano a far registrare record negativi, ApeCoin sembra andare in controtendenza. Ma qual è la motivazione dietro a questo “fenomeno”? Il metaverso Otherside, nuovo orizzonte sui cui i creatori della stessa moneta si sarebbero “lanciati”.
Nft e ApeCoin
Nella giornata di ieri (primo maggio), finalmente, si è tenuta l’asta di vendita delle “terre” su Otherside, annunciato a marzo da da Yuga Labs, creatori tra le altre cose della collezione NFT Bored Ape Yacht Club e di ApeCoin. Lo studio aveva promesso che la vendita dei land virtuali del Metaverso sarebbe avvenuta entro il mese di maggio: per mantenere la propria promessa, dunque, la prima asta per i terreni di Otherside si è tenuta tra sabato e domenica. Vendita che ha generato dei ricavi da capogiro, con ricavi pari a 285 milioni di dollari, nonostante i terreni fossero acquistabili solamente con lo specifico coin della Yuga Labs. Ma la criptovaluta, essendo collegata ad Ethereum, ha causato delle gas fees da record mondiale. Oltre alla cifra per gli “Otherdeeds”, ovvero nei contratti di proprietà della terra sul Metaverso Otherside, gli utenti hanno anche sborsato la cifra record di 176 milioni di Dollari in costi di transazione.
Un utente ha twittato di aver speso ben 14.000 dollari in gas fees per acquistare due Othrdeeds. Se consideriamo che ogni Otherdeed costava 7.000 Dollari, possiamo capire che le gas fees sono arrivate al 100% del prezzo di ciascun pezzo di terra virtuale venduto. Commissioni che hanno fatto infuriare, e non poco, gli acquirenti. La stessa Yuga Labs, al termine dell’asta, ha twittato spiegando che ApeCoin potrebbe dotarsi di una blockchain proprietaria. Ecco una parte del tweet: “Sembra abbondantemente chiaro che ApeCoin dovrà migrare su una blockchain proprietaria al fine di poter scalare adeguatamente. Vorremmo incoraggiare il DAO ad iniziare a pensare in quella direzione”.