Impegnato nel torneo casalingo di Madrid, Rafael Nadal prende posizione sull’esclusione degli atleti russi e bielorussi all’appuntamento di Wimbledon.

“Non possono fare molto i giocatori. Che colpa hanno per quanto sta succedendo, mi dispiace davvero per loro. Dico comunque che quanto succede nel nostro sport è irrilevante di fronte a così tante persone che muoiono e soffrono. Wimbledon ha appena preso la sua decisione, il governo non li ha obbligati a farlo. Vediamo cosa accadrà nelle prossime settimane, se i giocatori prenderanno qualche decisione al riguardo”.

Le parole del tennista maiorchino arrivano a stretto giro rispetto a quelle di Novak Djokovic, a sua volta molto critico:

Non è come la mia esclusione per il vaccino anti-Covid ma è qualcosa di simile. È frustrante sapere che non puoi giocare. Continuo a sostenere la mia posizione contraria alla decisione di Wimbledon. Penso che non sia giusto, non è giusto, ma è quello che è”.

La replica a Nadal sulla partecipazione degli atleti russi e bielorussi a Wimbledon

C’è chi però si schiera apertamente a favore della decisione assunta dal board di Wimbledon. Si tratta dell’ex tennista ucraino Sergiy Stakhovsky, ritiratosi a gennaio e poi arruolatosi nell’esercito:

Abbiamo gareggiato insieme, ci siamo affrontati nel circuito. Per favore, dimmi come può essere giusto che i giocatori ucraini non possano tornare a casa? Come può essere giusto che i ragazzi ucraini non possano giocare a tennis? Come può essere giusto che gli ucraini stiano morendo?“.

La decisione definitiva degli organizzatori è arrivata lo scorso 26 aprile e dunque non potranno prendere parte al torneo Medvedev e Rublev nel tabellone maschile e la Sabalenka in quello femminile.

“Riteniamo che questa sia una situazione estrema ed eccezionale che ci porta ben oltre gli interessi del solo tennis. L’invasione in corso da parte della Russia e il danno catastrofico a milioni di vite che si sta verificando in Ucraina sono stati condannati in tutto il mondo da oltre 140 nazioni. Come parte di questa risposta, il governo del Regno Unito ha stilato una guida per gli organismi e gli eventi sportivi nel Regno Unito, con l’obiettivo specifico di limitare l’influenza della Russia”.

“Abbiamo preso in considerazione questa guida governativa perché siamo un evento di alto profilo del Regno Unito, siamo una delle principali istituzioni britanniche. Per chiarezza: per entrare a Wimbledon non basta solo la classifica, questa non dà automaticamente accesso al nostro torneo”.