Oltre alla guerra, in Europa si continua a pensare ai possibili sviluppi della situazione economica. Ora tutti gli occhi sono puntati sul Mes, il famigerato Meccanismo europeo di Stabilità. Nelle scorse settimane l’Eurogruppo non le aveva mandate a dire a Mario Draghi. In particolare si era chiesto conto al governo italiano del ritardo della ratifica in Parlamento della riforma del Mes. “La ratifica del trattato è quasi completa in quasi tutti gli Stati tranne due. E in uno di questi (la Germania, ndr) la ratifica è bloccata da un ricorso alla Corte costituzionale ed è quindi comprensibilmente non nelle mani del Governo. Non abbiamo altra scelta che aspettare”, spiegarono funzionari di Bruxelles. Però “nell’altro Paese”, ovvero l’Italia, “la ratifica in Parlamento è ancora sospesa”. Insomma, al momento sono 15 i Paesi dell’Unione europea che hanno completato la ratifica del Mes. Mancano all’appello Germania e Italia, mentre Francia e Portogallo stanno completando la procedura.
Per l’Italia però potrebbero essere in arrivo grandi novità. Già perché a quanto si apprende, al posto dell’attuale presidente, l’economista tedesco Klaus Regling, in scadenza a fine anno, potrebbe arrivare un italiano: Marco Buti, capo di gabinetto del commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni. Un modo, forse, per far digerire la pillola al governo Italiano perché all’interno della maggioranza sono ancora molti i mal di pancia al solo sentir nominare la parola Mes.