Comincia a diventare un pericoloso boomerang per Alessandro Orsini la quotidiana visibilità sui principali talk-show politici. Invitato in origine per il suo punto di vista singolare sul conflitto in Ucraina, l’opinionista rischia di ritrovarsi sempre più isolato. L’ultima notizia riguarda la chiusura dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale avviato in collaborazione con Eni da parte dell’Università Luiss di Roma. Una decisione che esprime tutti i malumori dell’ateneo verso alcune esternazioni.
? La #Luiss ha fatto sapere che «l’accordo per la realizzazione dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale, affidato al professor Alessandro #Orsini, non sarà rinnovato»: https://t.co/o3Xvu7JemG pic.twitter.com/KmjAqSiFXx
— IlSole24ORE (@sole24ore) May 1, 2022
Orsini-Luiss, nel mirino le frasi su Hitler?
L’Università Luiss di Roma non si sbilancia sulle ragioni politiche che sarebbero dietro alla decisione, semplicemente si limita a comunicare la scadenza del rapporto.
“La Luiss comunica che l’accordo di collaborazione con Eni per la realizzazione dell’Osservatorio sulla Sicurezza internazionale, affidato dall’Ateneo al professor Alessandro Orsini, è giunto a scadenza da circa due mesi e non verrà rinnovato. Per questa ragione, i canali di comunicazione dell’Osservatorio, incluso il sito internet ‘Sicurezza internazionale’, da oggi non sono più attivi“,
Ciò non intacca la relazione che Orsini ha con l’Ateneo, il cui contratto quale professore associato di Sociologia del terrorismo internazionale rimane in vigore. C’è chi tuttavia ci vede solo una casuale coincidenza temporale rispetto alle ultime frasi pronunciate dal docente durante la trasmissione “Accordi e Disaccordi”.
“Quando Hitler invase la Polonia non voleva la Seconda Guerra Mondiale. Non è scoppiata perché Hitler a un certo punto ha deciso deliberatamente di attaccare l’Inghilterra, la Francia, la Polonia e la Russia. Hitler non aveva nessuna intenzione di far scoppiare la guerra mondiale. È successo che i Paesi europei hanno creato delle alleanze militari, ognuno delle quali conteneva un articolo 5 della Nato, cioè un articolo che prevedeva, nel caso di attacco da parte di un Paese straniero, che tutti i membri della coalizione sarebbero entrati in guerra“.
Lo scorso 4 marzo l’università Luiss aveva ammonito Orsini sul suo modo di esporsi di esprimersi invitandolo “ad attenersi al rigore scientifico dei fatti, senza lasciar spazio a pareri di carattere personale che possano inficiare la reputazione dell’ateneo“.