Elon Musk continua a far parlare di sé. L’ultima indiscrezione riguarda una clausola nel contratto di acquisizione di Twitter secondo cui sarebbe inclusa una penale da un miliardo di dollari in caso di uscita all’ultimo momento. L’operazione è infatti ufficiale ma richiederà tempo per essere processata, a garanzia della transazione c’è comunque Morgan Stanley, la più importante banca d’affari newyorkese.

Sul versante di Twitter, gli avvocati del popolare social hanno inserito una cosiddetta clausola di “performance specifica”, che potrebbe teoricamente costringere Musk ad acquistare la società anche se minaccia di ritirarsi.

Intanto Elon Musk continua a twittare

Ora che l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk è ufficiale, si attende di capire come cambierà il social network nelle mani del multimiliardario sudafricano. Tra gli altri step manca ancora il via libera dell’autorità di regolamentazione. Intanto una prima notizia è giunta nei giorni scorsi dalla Borsa, con l’affondo delle azioni Tesla.

Gli analisti cercano di elaborare delle strategie che prendano spunto dai tweet del tycoon. Il primo passo, secondo Musk, era di rendere Twitter una piattaforma democratica. Per fare ciò si possono ipotizzare alcuni cambiamenti sulla moderazione dei contenuti. Ma sono al vaglio altre possibilità come la sottoscrizione di un abbonamento. L’unica certezza è che è troppo presto per sbilanciarsi, proprio per la mancanza di informazioni rilasciate dal nuovo proprietario.

Sulla suggestione di rendere Twitter un social a pagamento, gli esperti sono molto scettici. I social network sono sempre nati con l’idea di essere luoghi “gratuiti” nel senso economico del termine. La gente non ha bisogno di funzionalità straordinarie o di contenuti premium. Serve dunque costruire un modello di business in grado di ripagare il finanziamento.

Dunque si può dire che Elon Musk ha di fronte a sé una montagna da scalare e alle parole dovranno seguire i fatti. Le nuove regole digitali dell’Europa (il “Digital Services Act”) renderanno la sfida ancor più complicata nella penetrazione delle novità in tema di privacy e sicurezza. Ogni mossa andrà dunque ponderata con estrema cautela.