Attimi di tensione al corteo del 1 maggio a Torino, dove la polizia ha caricato i manifestanti per farli indietreggiare: le cariche delle forze dell’ordine sono accadute in via Roma, a pochi isolati da piazza San Carlo. Poco prima c’era stata un’altra carica della polizia, questa volta contro i rider del food delivery che chiedevano di manifestare insieme agli altri lavoratori.

L’appello dei rider: “Stufi di morire in strada per qualche euro”

Tra i primi ad essere soggetti delle cariche della polizia nel corteo del 1 maggio a Torino ci sono i rider del food delivery. Desiderosi di manifestare con gli altri lavoratori, i rider hanno provato a unirsi al corteo da Galleria San Federico ma sono stati respinti dalle forze dell’ordine a colpi di manganello.

I manifestanti del food delivery hanno acceso alcuni fumogeni sotto i portici di via Roma per esprimere il loro dissenso:

“Il primo maggio per noi è un giorno di lotta in cui, ancora una volta, vogliamo ribadire che le condizioni in cui lavoriamo sono inaccettabili e che siamo stufi di morire in strada per qualche euro”

Il messaggio della Cisl: “Diciamo no al lavoro senza diritti”

È intervenuto il segretario generale Cisl Torino-Canavese Domenico Lo Bianco che, sfilando con il corteo, fa il punto della situazione:

“Nel primo maggio di Torino c’è tanta voglia di riscatto e di rilancio. Dobbiamo costruire le condizioni per dare una prospettiva di crescita al nostro territorio, partendo dai punti di forza che abbiamo e utilizzando al meglio i soldi del Pnrr. Al centro di questo Primo Maggio ci sono i temi della pace, della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, della difesa e dell’aumento delle retribuzioni per contrastare il carovita e il caro energia. Diciamo anche no al lavoro povero, al lavoro precario e al lavoro senza diritti”

 

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