Continua a salire il prezzo dei carburanti, con il diesel che ha superato la benzina: gli esperti affermano che questo incremento non è dovuto alla guerra in Ucraina ma dalla crisi energetica che era già in atto. Il governo ha intenzione di prorogare il taglio delle accise fino al 30 giugno ma, per ora, i prezzi continuano a salire.

Diesel, perché sale il prezzo

Uno dei motivi che hanno portato il prezzo del diesel a salire è che questo è un carburante con molte più applicazioni: il gasolio, infatti, è utilizzato da tir, mezzi di trasporto urbani ed extraurbani, ma anche da fabbriche e generatori necessari per produrre energia. Un utilizzo maggiore rispetto alla benzina che, invece, è utilizzata principalmente come carburante delle vetture private: per questo motivo le accise sul gasolio (0,6174 euro/litro) sono inferiori a quelle sulla benzina (0,7284 euro/litro).

Un altro motivo la crisi energetica in atto prima della guerra in Ucraina: una crisi che ha visto una forte riduzione delle forniture sia da parte di Mosca che dei Paesi del Medio Oriente. Con meno diesel a disposizione ecco che il prezzo sale, a discapito dei consumatori.

Import diesel e la raffinazione della benzina: il punto dell’Europa

Il prezzo del diesel scenderà solo se le forniture torneranno a valori sufficientemente elevati, ma questo è uno dei nodi da sciogliere dall’Europa: con lo stop del gasolio dalla Russia, c’è anche il fatto che le raffinerie europee non possono produrlo in quanto specializzate nella produzione di benzina.

Gli impianti europei si concentrano sulla raffinazione della benzina perché può essere esportata anche negli USA, dove è utilizzata come carburante economico: si continua a discutere su un embargo al greggio russo ma, come sospettano gli analisti, bisogna vedere se questo non creerebbe più divario tra il prezzo della benzina e quello del diesel.

 

Leggi anche:

Pil Italia Istat: brusca frenata nel primo trimestre 2022